Durante la cura riabilitativa, la terapia del dolore o i trattamenti di medicina rigenerativa estetica, è possibile analizzare se il paziente necessita di elementi integrativi di varia natura mediante visita specialistica. Integrare significa restituire nel nostro organismo quelle sostanze che normalmente produciamo, che per motivi diversi vengono prodotte meno a causa dell età, senescenza, patologie, sequestri, aumento fabbisogno et. o a causa di un un trauma o patologia in acuto che in quel momento, ne richiede più di quello che il nostro corpo può produrre. Il corpo umano è una macchina im-perfetta, poichè deperibile, ma che produce da se tutte quelle sostanze di cui necessita ed in condizioni favorevoli che lo guariscono. I fattori sfavorenti e di rischio (virus, batteri, alimentazione scorretta, stress, inquinamento etc.) sono costanti e ciò impedisce all’organismo di svolgere in modo efficace l’autoguarigione.
Quindi la corretta integrazione è fondamentale per aiutare il nostro corpo a riprendere quell’equilibrio perchè:
- E’ necessaria in fase preventiva e di profilassi
- Coadiuva il farmaco nel processi di cura aumentandone l’ efficacia limitando gli effetti tossici e collaterali
- Indispensabile nel mantenimento e per limitare o evitare le recidive
Lo Studio Salvi, dopo opportuni analisi mediche, si occupa della valutazione della trasferibilità di esperienze di Medicina Complementare dalla Pratica Clinica alla Ricerca Scientifica nel miglioramento della qualità di vita del paziente Si tratta della prima esperienza del genere in Italia sviluppatasi a partire dal 6 Giugno 1998 all’interno di una struttura pubblica a carattere scientifico, la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
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La Clinica Apollonia e il Medical Center, in adesione al gruppo di studio e alle nuove linee guida sulla gestione del paziente complesso, utilizzano varie terapie integrative.
Per quali pazienti
Ideali pazienti complessi e fragili o con malattie degenerative e debilitanti, pazienti con deficit e coloro che vivono i disturbi e le patologie con particolare apprensione le terapie adiuvanti concorrono a migliorare il proprio status emozionale, psicologico, all’affrontare il proprio stato di sofferenza e di conseguenza a gestire positivamente e con serenità i traumi, le malattie ed il processo di guarigione. Nella nostra esperienza professionale, abbiamo potuto verificare che i pazienti supportati con terapie adiuvanti, hanno migliorato del 60% la loro salute grazie al miglioramento degli atteggiamenti con i quali affrontare le terapie ed il mantenimento a casa, riducendo del 80% le recidive. Ed hanno risposto in modo più veloce ed efficace ai trattamenti. La motivazione di questi risultati, risiede nei meccanismi neurofisiologici e ormonali del corpo umano, ma vediamoli insieme.
Come mai le terapie integrative funzionano
MECCANISMI NEUROFISIOLOGICI: il 50% del dolore è esacerbato dall’attività dell’amigdala mediatore centrale delle emozioni, che risiede nel sistema limbico che comprende altri centri importanti come il talamo, ipotalamo, l’ippocampo. Questi centri concorrono alla gestione della memoria, dell’affettività processando le emozioni e l’uomo esperimenta dolori, angosce e allegrie intensi. Il sistema limbico inoltre determina anche la percezione cosciente del dolore (chi è euforico o sotto choc non sente dolore viceversa chi è depresso o ansioso lo amplifica). Con gli esperimenti e le teorie di Heysenberg (fisico quantistico premio nobel) si è dimostrato che chi ha subito traumi emotivi, la percezione del dolore aumenta poichè queste aree a causa dei traumi emotivi subiscono variazioni del flusso sanguigno, questo determina che:
- La corteccia cingolata anteriore: coinvolta nella generazione dell’esperienza del dolore fisico veniva attivata attraverso l’angoscia. Maggiore angoscia uguale maggiore dolore.
- La corteccia prefrontale: coinvolta nei meccanismi del dolore, veniva inibita quando il dolore emotivo era minore.
L’esperienza del dolore fisico si suddistingue in due componenti: sensoriale-discriminativa e affettiva-emozionale:
- La componente sensoriale è deputata all’intensità e le caratteristiche del dolore, è processata dalla corteccia somato sensoriale primaria e secondaria, dall’insula posteriore
- La componente affettiva è associata con la spiacevolezza del dolore, è processata dalla corteccia cingolata dorsale anteriore e dall’insula anteriore
In seguito allo schema riportato è possibile verificare come due persone vivano l’esperienza del dolore in modo diverso, quindi sia le evidenze scientifiche, che gli studi fatti concordano che il corretto od errato coinvolgimento emotivo di un soggetto, concorra alla guarigione o al peggioramento del dolore. Nello Studio Salvi la parte di gestione emotiva risulta essere indispensabile nelle sindromi di dolore cronico inveterato.
→MECCANISMI ORMONALI: la maggior parte della comunicazione tra neuroni si produce attraverso le sinapsi. I neurotrasmettitori come la dopamina, l’acetilcolina, il glutammato, il GABA e la serotonina, sono sostanze chimiche che si incaricano della trasmissione dei segnali da un neurone all’altro. Sono prodotti in alcune ghiandole come la pituitaria (ipofisi) e surrenale (ormone cortisolo). Compito di tutte queste molecole ormonali è quello di attivare comportamenti più o meno complessi, che riguardano funzioni vitali come la fame, la sete, la libido, il sonno, il freddo, il caldo e la percezione del dolore. La loro attivazione o disattivazione, deputata dallo SNA il sistema nervoso autonomo, crea una serie di cascate chimico-ezimatiche che producono effetti organici. La loro azione quindi può essere rallentata o accelerata dalle emozioni o dalla gestione dello stress.
- Adrenalina, noradrenalina, la dopamina: catecolamine (ormoni e neurotrasmettitori) derivati della tirosina e rilasciati dal corpo in situazioni di stress importante nella gestione dei traumi
- Adrenocorticotropo (ACTH) prodotto dalla corticale del surrene: ormone deputato alle malattie del metabolismo stimola la secrezione di idrocortisone riducendo gli stati infiammatori
- CRF Corticotropin Releasing Factor: libera il peptide NPV che stimola la produzione di dinorfina, prodinorfina ed encefalina, peptidi connessi con la riduzione della percezione del dolore, della fatica, della stanchezza
- Melanotropina Pars intermediata dall’ipofisi: controlla la pigmentazione della pelle
- Melatonina prodotta dall’ ipofisi: influenza la pigmentazione della pelle, i ritmi biologici (come l’alternarsi del sonno e della veglia)
In tal direzione lo Studio Salvi ritiene che la regolazione di ormoni e neurotrasmettitori deputati alle risposte biologiche del corpo ed inibiti od attivati dallo stato emotivo sia fondamentale per migliorare il processo di guarigione e ridurre la percezione del dolore e i processi infiammatori.
Gli integratori sono efficaci?
Assolutamente si. Gli integratori sono principi attivi che forniscono effetti biologici oramai acclarati da tutta la comunità scientifica tanto che anche in ambito ospedaliero vengono consigliati come supporto e in alcuni casi come sostituti di farmaci laddove il paziente non possa assumerne. La terapia integrata si sta sempre più diffondendo anche in campo medico persino nel trattamento dei pazienti oncologici come detox e sostengo. E risulta essere il miglior modo possibile per mantenere una certa stabilità e qualità di vita.
Studio Dott.ssa Salvi: Specialisti in terapia riabilitativa 3D Metodo Salvi, Terapia del dolore, Estetica clinica