La Scrambler Therapy (ST) esprime un cambiamento radicale nel campo della “Terapia del Dolore”.  In particolare mediante la neurorimodulazione fisiologica del dolore è in grado di agire in pochi minuti in modo efficace su ogni tipologia di dolore neuropatico anche farmaco resistente, senza effetti collaterali, controindicazioni o utilizzo di farmaci,  attraverso un risultato duraturo nel tempo.

Come agisce

mentre la maggior parte delle elettro terapie fisiche antalgiche come la TENS, o altre terapie fisiche agiscono mediante la teoria del “Gate Control” che di fatto inganna il SNC bypassando gli impulsi dolorifici che viaggiano su fibre più lente, grazie all’occupazione di fibre nervose più veloci, la Scrambler Therapy rimodula l’informazione dolore, attraverso un azione antalgica e non anestetica mediante la elettro neuro rimodulazione che agisce direttamente sulle fibre C più lente che portano il dolore, mantenendo salvaguardati i meccanismi di difesa.

Paragonando la teoria del Gate controll rispetto al razionale utilizzato dalla Scrambler Therapy, la differenza significativa più osservata è che sebbene il Gate Control sia in grado di abbassare le sensazione del dolore durante il trattamento, questo risultato non risulta essere stabile nel tempo nè risulta essere efficace nei pazienti che soffrono di allodinia (ossia di quella condizione in cui uno stimolo non doloroso come ad esempio una carezza o il tocco della mano viene avvertito come dolore). 

In termini più pratici ogni dispositivo elettromedicale o non, che lavora sulla teoria del Gate Control, non offre un azione analgesica duratura, ma inganna momentaneamente il SNC bypassando gli impulsi dolorosi, facendo il modo che il SNC li ignori. Tuttavia, sebbene durante il trattamento si evidenziava una momentanea riduzione del dolore, una volta ricostituito il normale andamento neurologico, gli impulsi dolorosi tornavano ad esprimersi nella stessa intensità.

Quindi, sia per superare i limiti di efficacia del gate controll, sia per poter trattare pazienti allodinici o farmaco resistenti, ossia che non rispondono all’azione di farmaci analgesici con ad esempio gli oppiacei e sia per trattare i pazienti con effetti avversi dati dai farmaci utilizzati nella terapia del dolore quali (vomito, nausea, rash, edemi, cognitivo alterato, depressione, insonnia etc) spesso secondari all’assunzione di Gabapentin, Palexia, Lyrica, Contramal etc. viene utilizzata la Scrambler Therapy che rimappa il sistema dolore con ritorno progressivo alla normale risposta fisiologica del dolore protettivo quando necessario, ma non di quello patologico. Questo si esprime mediante una riduzione immediata della frequenza, intensità ed area del dolore sino all’assenza nel tempo del dolore stesso.

La Scrambler Therapy si basa dunque su questo nuovo modello neurofisiologico: l’imprinting di 5 di neuroni virtuali, in grado di creare informazioni di “non dolore” riconosciute come “self” dai recettori di superficie delle fibre C (fibre nocicettive che trasportano l’informazione del dolore sordo, continuo e profondo) e trasmesse al SNC. Pertanto rispetto alla tradizionale analgesia il principio non è quello di camuffare momentaneamente la trasmissione del dolore, ma di sostituire l’informazione dolore con informazioni di “non dolore” mantenendo inalterati i sistemi di allarme protettivi.

Per quali dolori

Più in sintesi la Scrambler Therapy è un approccio senza effetti collaterali, non invasivo, ed efficace al dolore cronico di grado severo. Efficacie per:

  • nevralgia post erpetica
  • nevralgia occipitale
  • nevralgia orbicolare
  • nevralgia del trigemino
  • nevralgie del plesso
  • dolore da mono e poli neuropatie
  • neuropatie idiopatiche
  • neuropatie diabetiche
  • neuropatie post chirurgiche
  • neuropatie da depositi di amiloide
  • neuropatie da scompensi organici o indotte da farmaci
  • radicolopatie
  • polimialgie
  • distrofia simpatico riflessa
  • sindrome regionale dolorosa complessa (CRPS)
  • sindrome dell’arto fantasma
  • dolore post radioterapico
  • neuropatie post chemioterapiche
  • neuropatie para neoplastiche
  • dolore oncologico metastatico

Controindicazioni 

  • Portatori di pacemaker
  • Defibrillatori automatici o valvole metalliche
  • Stimolatori midollari, parti metalliche conduttive
  • Portatori di clip aneurismatico o per vena cava
  • Epilessia

La terapia

La terapia prevede un ciclo di trattamenti (eventualmente ripetibili) previo protocollo di start up di 3 sedute quotidiane che verifichino l’efficacia terapeutica sul paziente; le sedute successive saranno cosi’ composte: 4 sedute la settimana per 2 settimane consecutive. Ogni trattamento ha una durata di circa 45 minuti. L’ abbassamento della frequenza, intensità e la riduzione dell’ area del dolore è immediata e si consolida nelle sedute successive, con alcuni picchi di rebound dovuti alla rimodulazione del dolore. Il mantenimento prevede uno svezzamento anche dai farmaci con sedute dapprima ogni 2 settimane, poi 1 mese poi 2 mesi sino al consolidamento 2 volte l’anno.

Herpes Zoster

La Dottoressa Salvi ha ideato il “protocollo Herpes Zoster”, che sta studiando in sperimentazione, che prevede la riduzione del dolore, velocizzazione dei tempi di recupero, diminuzione del rash con recupero in integrum sia in fase acuta che per pazienti con nevralgia post erpetica, mediante l’utilizzo della Scrambler Therapy, degli ultrasuoni pulsati e della ionoforesi.

Limiti della Scrambler Therapy

La Scrambler therapy, per quanto sia efficace, non è un miracolo e come tutte le condizioni terapeutiche che agiscono neurofisiologicamente, necessita di una valutazione specifica sulle condizioni di ogni paziente a prescindere dalla patologia trattata. Di fatto, se la causa o le cause della condizione dolorosa è anche o solo meccanica o sistemica è necessario integrare l’utilizzo della rimodulazione neurofisiologica con altre terapie specifiche caso per caso agendo non sul sintomo ma sull’innesco. Ed è per questo motivo che la Dottoressa Salvi, mediante un equipe  multidisciplinare si occupa di studiare ed indagare ogni singolo caso valutando la presenza di eventuali cause primarie o secondarie spesso latenti ed inespresse.

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