Paola Mele – fibromialgia secondaria – migliorata

Gentilissima Dottoressa Salvi,
questa è la mia prima lettera che scrivo ad una terapista che ho avvertito a me vicino come poche persone prima. Le voglio scrivere perchè spero che il mio percorso tortuoso sia utile ad altri che come me ad un certo punto si sono trovati nell’inferno delle malattie reumatiche. Sebbene la mia mente era lucida e vivida, il mio corpo non rispondeva come prima. Erano due anni che dentro di me scorrevano dolori costanti come onde del mare in burrasca. A volte spilli, a volte scosse che dal mattino appena sveglia alla notte m’ impedivano di riposare.

I medici del S.R per due anni mi hanno riempito di antidepressivi, che non sono serviti a niente se non nel rendermi una moglie depressa e una madre che dormiva quasi sempre, incapace di svolgere qualunque lavoro persino cucinare un uovo. Finchè mia sorella non ce la più fatta a vedermi ridotta così e dopo averle provate tutte l’ultima spiaggia era lei Dottoressa Monica Salvi. Dalla nostra prima visita mi son resa conto della profonda interconnessione tra lei e me nella sua profonda capacità di ascoltare, di capire mettendosi nei miei panni senza fregarsene come fanno i medici, dall’alto delle loro sterili scrivanie. E da lì piano piano ho acquisito nuova fiducia. Quante volte Lei, Dottoressa, mi ha detto di vedere il mio volto diverso rispetto al nostro primo incontro, un cambiamento che ogni volta che facevo la terapia, era percepibile a tutti. Ed era il segno esteriore della mia progressiva guarigione. Ed ho ricominciato ad alzarmi dal letto la mattina e dalla sedia con ritrovata energia, affrontando le giornate di lavoro con fiducia, per poi abbandonarmi la notte nel letto per il meritato riposo notturno. Grazie a Lei, alla fiducia che ha saputo ridare in me stessa nella determinazione di sapere affrontare a testa alta la malattia so di avere sulle spalle un paracadute per l’ipotesi in cui il dolore dovesse riaffacciarsi, per gestire con
sicurezza le crisi. Lei Dottoressa Salvi, non mi sta solo curando il corpo ma anche l’anima e le emozioni. Mi ascolta, accoglie i miei momenti di fragilità, mi aiuta ad elaborarli, se ho bisogno di lei lei c’è sempre, per confortarmi per darmi fiducia; lei non è solo una bravissima terapista ma è anche un ottima sociologa e sono certa che queste due formazioni le consentono di dare il meglio ai suoi pazienti, come accade con me.
Il segno dell’importanza della Sua figura e del metodo che lei utilizza per gestire la malattia è emerso subito, già alla nostra prima seduta. Oggi voglio esprimerle con questa lettera la riconoscenza che ho per Lei, per il Suo operato, per la Sua professionalità, per la Sua estrema umanità, così come vorrei rappresentare la mia gratitudine nei confronti di tutta la sua equipe che mi sta affiancando, l’osteopata, la gnatologa, il nutrizionista. So che la mia patologia anzi, come lei mi ha insegnato, non devo mai dire MIA; so che la patologia va seguita, ma stare bene è la mia priorità. Perchè lei mi ha ridato vita nuova. I miei più sentiti ed affettuosi auguri per le prossime festività natalizie, con affetto sincero, Paola.

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