Il massaggio miofasciale è una metodica di massoterapia che agisce sul tessuto connettivo e sulla I° e II° classe muscolare per sciogliere le aderenze e recuperare la normale elasticità delle fasce. A discapito di ciò che si pensa, il dolore muscolo scheletrico proviene spesso da insulti riscontrabili nelle zone limitrofe alle fasce muscolari, ma non è ancora conosciuto dalla maggior parte dei medici.
Perché la fascia causa i sintomi?
Le unità miofasciali sono muscoli, tendini e unità articolari (capsule, legamenti etc.) che cooperando ad un determinato movimento spostano un segmento osseo in una specifica direzione; ad esempio per flettere il braccio si utilizzano muscoli come: il bicipite brachiale, il brachiale, il coracobrachiale e i segmenti anteriori del deltoide muovendo l’articolazione gleno-omerale i primi gradi di elevazione e insieme la scapolo-toracica i conseguenti. Queste unità motorie, se ben studiate, possono dimostraci quali sono le strutture sofferenti, perchè esse soffrono e di conseguenza, indicarci la miglior terapia da effettuarsi per sistemarle. Questi tipi di risposte provengono non solo dal centro di percezione del dolore (CP) ossia dal punto doloroso che se stimolato evoca il sintomo; ma anche dallo studio del centro di coordinazione (CC) ossia il fulcro in cui convergono le forze dei muscoli che eseguono quel movimento. Infatti, a causa di un lavoro usurante o pesante, della postura scorretta, di contratture, vecchi traumi, prolungate immobilizzazioni, a causa dell’esposizione al freddo o all’aria condizionata e da molte altre cause, possono formarsi dei ponti di collagene anomali nel centro di coordinazione causando infiammazioni, aderenze cicatriziali, dismetrie agli arti, cifosi, lordosi, contratture che a lungo andare se non trattate provocano dolore costante anche irradiato; ma anche perdita di forza, formicolii, insensibilità, vertigini, nausea e persino aritmie.
Come si diventa operatori miofasciali?
Fra tutte le tecniche di manipolazione che utilizzo, la massoterapia miofasciale è quella a cui riconosco risultati a volte sbalorditivi. Pur non essendo la sola risposta ai dolori muscolari che prima di essere trattati vanno valutati in ogni loro forma attraverso una diagnosi differenziale comparata e specifica, la tecnica miofasciale è utilizzabile in quasi tutti i casi di dolore muscolare. Ad esclusione di fibromialgie, polimialgie e atonie o ipotrofie genetiche. Acquisire competenze in questo settore non nè facile, nè immediato, perchè auscultare i dermatomeri cutanei ed imparare a discriminare aree di tensioni, aderenze, fibrosi, avvallamenti, richiede tempo ma soprattutto un adeguata preparazione tecnica e conoscenza dell’anatomia umana. E proprio per questo ho accettato di formare gli operatori del futuro, attraverso il corso dell’Accademia di Alta Formazione Massoterapica AFM®, per insegnare a “sentire” con le mani queste differenze, riconoscendone la causa attraverso la diagnosi differenziale e la comparazione, per poi saperle trattare nel modo più adeguato ed efficace. Benchè questo corso, frutto dell’impegno dell’Accademia e di noi formatori, dia la possibilità agli allievi di acquisire tutte le competenze necessarie per eseguire queste tecniche in modo sicuro ed efficace, sarà necessaria molta pratica per migliorare la propria sensibilità al punto tale da capire quali sono le aree da trattare e come, ancor prima di avere raccolto di dati del paziente.
Come si effettua il trattamento miofasciale?
Il terapista miofasciale deve ascoltare e osservare in modo wholistic. Non si deve solo limitare ad indagare la zona colpita dal sintomo, perchè spesso, la causa risiede da tutt’altra parte. Spesso ai miei corsi, gli allievi rimangono basiti quando per trattare un dolore presente alla base della testa (osso mastoideo – occipitale), tratto il trapezio inferiore. Chiaramente questa sorpresa non sarebbe tale se ci fosse una conoscenza approfondita dell’anatomia, della fisiologia e della biomeccanica muscolare. In fondo il muscolo, come i tendini, ma anche la stessa cute, si comportano come una copertina corta. Benchè siano piuttosto elastici, se sono presenti cicatrici o aderenze, i tessuti cercano di compensare la perdita di elasticità guadagnandola da apparati vicini, a volte anche dagli organi sottostanti, mandando quindi in sofferenza zone spesso lontane dalla causa.
Un dolore di vecchia data o cronico può essere risolto?
Se il dolore è causato da insulti che riguardano le unità motorie fasciali assolutamente si. Anche se i tempi per sciogliere le aderenze nel caso di un paziente in cronico sono più lunghi. Personalmente ho risolto definitivamente dolori su zone che erano colpite dai sintomi da più di 20 anni.
Dopo quanto tempo si migliora?
Dipende se il paziente è in acuto o cronico e se i sintomi sono presenti o silenti. In caso di paziente in acuto e con vas piuttosto elevata generalmente, il miglioramento è immediato; mentre se una persona è sub acuta con una vas moderata i primi due giorni dopo il trattamento si avverte una dolenzia data dal trattamento (sensazione che è diversa rispetto al dolore dato dalle aderenze). Fastidio che dopo 48 ore massimo sparisce del tutto. Questo fastidio infatti è l’effetto secondario più sgradevole di un trattamento miofasciale. Infatti il massaggio non è indolore e non può essere effettuato con paziente che ha assunto analgesici o antinfiammatori, perchè è fondamentale conoscere il feedback del dolore avvertito dal paziente durante il trattamento. Nel caso in cui in paziente ha un dolore cronico (oltre le 12 settimane) può capitare che il paziente stia bene per alcuni giorni, poi ritorni a sentire il dolore precedente. Questo per noi terapisti è considerato un feedback importante perchè significa che la causa del dolore è data anche da densificazioni, che dovranno essere trattate con altre tecniche specifiche.
Il trattamento miofasciale può curare il mal di testa?
Se causata da problemi muscolo tensivi si. Mal di testa che si irradia alla fronte o ai lobi oculari, vertigini, acufeni, senso di pesantezza degli occhi, problemi di masticazione e deglutizione, sensazione di nodo in gola possono essere causate dalle aderenze di alcuni unità motorie che se risolte, spariscono del tutto.
Il trattamento mio fasciale può raddrizzare una schiena gobba?
Si, se è dato da un paramorfismo e può alleviare il dolore anche nei casi di dismorfismi irreversibili come la scogliosi, o il sindromi di deformità osseee. L’atteggiamento posturale è un elemento importante nella valutazione di un paziente, perchè a volte la cifosi, la scogliosi o la lordosi si possono correggere tramite un lavoro di manipolazione miofasciale unito alla propriocezione posturale, mentre nei casi di dolore dato da asimmetrie o dismorfismi, il massaggio miofasciale allevia di parecchio i sintomi. Ho avuto molti feedback positivi da pazienti poliomielitici con dolore cronico.
Quanti pazienti consultando gli specialisti senza arrivare alla causa dei sintomi?
La tensione muscolare e fasciale è la causa più presente di dolore e deformità, meno valutata da parte degli specialisti. Ed oltre a provocare dolore muscolare interferisce sul funzionamento di organi interni ed articolazioni (ad es. quella della mandibola) o muscoli (ad esempio quelli dell’occhio) causando dolore e malfunzionamento.
Da cosa è causato lo scrocchio della mandibola quando si apre la bocca?
Una causa importante è la tensione fasciale che interferisce nel movimento. Il massaggio miofasciale ATM eseguito ad arte può risolvere il problema riallineando le fibre muscolari. Quest’ultima va sempre adattata alla gravità della mandibola che schiocca, nonché a tutti i sintomi ad essa correlati, ovvero: dolore, mal di testa frequenti, otiti, vertigini, etc.
Il dolore posteriore della coscia o alla schiena bassa, è sempre sciatica?
No. Anzi quasi mai. Spesso i pazienti si riempiono di antidolorifici in modo ciclico (dando colpa al tempo, al lavoro, all’età, alle protrusioni etc.) pensando di avere il nervo sciatico infiammato, invece siamo in presenza di LBP, low back pain, dolore cronico invalidante che colpisce la parte bassa della schiena che si può irradiare alla coscia posteriore. Il massaggio miofasciale in questo caso è d’aiuto per stare meglio e se eseguito ad arte ed unito ad esercizi mirati può eliminare questo problema e il conseguente utilizzo costante degli antinfiammatori.