Le patologie che colpiscono la colonna vertebrale, possono essere di natura traumatica, infettiva, degenerativa, congenita o tumorale; ci sono anche condizioni aberranti date da disordini posturali e alterazioni della struttura muscolare (contratture, accorciamenti, fibrosi etc), condizioni date da eccessiva immobilità, eccessivo utilizzo o sovraccarico che possono creare disfunzione e dolore pur non avendo una matrice patologica. Sia che i disturbi abbiano un origine patologica sia che abbiano origine generata da una disfunzione, possono coinvolgere le strutture articolari, legamentose, strutture muscolari e nervose del rachide.
Le cause che con maggior frequenza portano a disturbi alla colonna vertebrale sono quelle posturali, da overuse e degenerative, legate all’ usura della colonna in conseguenza all’ attività che svolgiamo (da sovraccarico o gesto ripetuta), delle posture che assumiamo, dall’età.
Sintomi
Al di la delle motivazioni che stanno alla base della patologia o disfunzione che coinvolge direttamente o indirettamente la colonna, la manifestazione clinica più frequente, soprattutto all’esordio, è la sensazione di rigidità di una parte della colonna che a volte può dare origine a blocchi o dolore localizzato alla colonna vertebrale o dolore irradiato neuropatico che può irradiarsi lungo il decorso di una radice nervosa degli arti inferiori posteriori (lombo-sciatalgia) anteriori (lombo-cruralgia) o degli arti superiori (cervico-brachialgia) che può dare origine a diestesie (formicolii, intorpidimenti), debolezza della gamba e sensazioni autonomiche (piede insensibile, ovattato, che brucia etc.) a volte turbe viscerali (incontinenza, priapismo, impotenza). Il dolore può coinvolgere anche i muscoli contigui a causa delle posizione antalgiche o da difesa che si assumono o primariamente se sono loro ad essere disfunzionali.
Il decorso clinico delle patologie degenerative, tranne se in acuto, è piuttosto lento e proprio per questo il dolore tende ad essere sottovalutato e a diventare cronico od addirittura ciclico e persistente. Oggi le strategie terapeutiche sono multidisciplinari ed è possibile ritornare ad avere una buona funzionalità potendo ridurre drasticamente o eliminare il dolore. Quindi non ha senso soffrire. Ciò nonostante, il dolore alla colonna rimane una delle prime cause d’ inabilità temporanea con allontanamento dal lavoro e dalle attività ricreative personali.
Patologia traumatica
Colpo di frusta
E’ dato da un trauma cervicale spesso collegato all’infortunistica stradale. Il capo subisce una brusca sollecitazione in estensione seguita da un altrettanto rapido movimento in flessione. A tale trauma sono associati sintomi dolorosi e di debolezza muscolare del collo in corrispondenza del tratto cervicale della colonna e della parte alta del dorso. Questi sintomi, che a volte si esprimono dopo anni dall’evento, possono essere accompagnati da cefalee e vertigini.
Frattura vertebrale
La frattura delle vertebre può essere il risultato di un trauma diretto ad alta energia, come un incidente, una caduta, una ferita da arma da fuoco o da oggetto oppure essere conseguenza dell’osteoporosi, che rende vertebre fragili e maggiormente esposte a rottura. Nei casi gravi di osteoporosi anche attività a bassa energia come starnutire o tossire, o semplicemente chinarsi in avanti o sollevare un peso leggero possono provocare il cedimento di una vertebra. Se nel caso di traumi la frattura risulta essere dolorosa le fratture a bassa energia possono anche non causare nessun dolore, passando inosservate clinicamente, e scoperte casualmente a controlli radiologici eseguiti per altri motivi. Le fratture verranno gestite in base al danno riportato alla colonna. Nei casi lievi normalmente l’immobilizzazione e l’utilizzo di uno speciale corsetto consentono la ripresa lenta delle attività.
Mileolesioni
La lesione midollare è una condizione patologica in cui l’individuo subisce la perdita di una o più funzioni corporee (sensibilità o motilità parziale degli arti in base alla localizzazione della lesione) o problemi viscerali, a causa di un danno del midollo spinale che può essere provocato da un evento lesivo (trauma o malattia) che agisce a livello della colonna vertebrale.
Patologie degenerative della colonna
Discopatia
La colonna vertebrale è formata dalle vertebre di tessuto osseo poroso, divisi tra loro da un cuscinetto ammortizzante e lubrificante di collagene di tipo II, acido ialuronico, glucosaminoglicani, condroitina e acqua che serve per lubrificare, ammortizzare ed evitare che i dischi entrino in contatto tra loro pinzando le radici dei nervi che sfioccano dal midollo spinale. A causa dell’età, del sovraccarico, del sovrappeso, di patologie del metabolismo osseo, queste strutture si assottigliano facendo in modo che i dischi entrino in contatto tra loro. Da questa condizione possono nascere tutta una serie di perturbazioni di tipo meccanico come il bulging, le protrusioni, le ernie che pinzando la radice di un nervo creano condizioni dolorose, con dolore irradiato di tipo misto che il paziente avverte lungo tutto il decorso del nervo o dei nervi coinvolti.
Protrusione discale
Il disco intervertebrale, ossia il cuscinetto posto tra una vertebra e l’altra può andare incontro a degenerazione o traumi. Se è la parte più esterna del disco che si fissura siamo difronte ad una protrusione, se è la parte interna che fuoriesce siamo in presenza di un ernia. La protrusione discale, come l’ernia può andare a schiacciare una o più radici nervose, creando dolore irradiato sul dermatomero di riferimento corrispondente alla radice.
Ernia del disco
A differenza della protrusione discale che colpisce il disco esterno l’ernia è la fuoriuscita della parte centrale del disco. Di consistenza più gelatinosa anch’essa una volta uscita può irritare una radice nervosa. I sintomi associati a tale patologia sono primari, ossia dolore irradiato secondo il dermatomero di riferimento, ad esempio se l’ernia impronta la radice di L4-L5-S1 avremo dolore posteriore alla gamba che può arrivare sino all’alluce, se impronta L2-L4 il dolore sarà inguinale siano al ginocchio interno. Se l’ernia fosse cervicale C5-C7 il dolore sarebbe irradiato ad un braccio sino, in questo caso, alle prime 3 dita di una mano. A seconda della loro localizzazione si riconoscono vari tipi di dolori irradiati che decorrono l’ungo il percorso della radice nervosa improntata. Con meno frequenza compaiono ad altri livelli del tratto lombare o in corrispondenza del tratto cervicale. Il secondo tipo di dolore è quello causato dalla contrattura dei muscoli paravertebrali che cercando di contenere il danno irrigidendosi. Questo tipo di contrattura che è funzionale quando l’ernia è in acuto creando una condizione di immobilizzazione, diventa lui steso un disturbo quando l’ernia è curata. Spesso infatti i muscoli non si distendono da soli ed in tal caso c’è bisogno di interventi fisioterapici per rilasciarli.
Bulging discale
E’ la deformazione in todo di uno o più dischi che protrude interamente verso l’esterno a causa dello schiacciamento ponendo il disco in una posizione fuori asse in confronto agli altri.
Stenosi spinale
La stenosi spinale è data dal restringimento del canale spinale dove passa il midollo osseo. Tale condizione può infiammare le meningi o infiammare i nervi che passano nel canale midollare causando dolore bilaterale o agli arti inferiori o superiori a seconda della localizzazione della stenosi, sintomi neurologici (parestesie) e debolezza degli arti di riferimento. Le cause più comuni di stenosi spinale includono osteoartrite, spondilolistesi e spondilolisi. Altre cause sono la spondilite anchilosante e malattia di Paget.
Difetti del metabolismo osseo
Osteoartrosi
E’ caratterizzata dalla degenerazione e atrofia delle faccette articolari e la cartilagine dei dischi intervertebrali soprattutto del tratto cervicale e dorsale, i quali perdono elasticità e non assolvono più la loro funzione di ammortizzare gli urti generati dal movimento creando successivamente discopatie. I sintomi comprendono rigidità, limitazione dei movimenti di flessione, estensione e rotazione e dolore a fine del movimento.
Osteoporosi
E’ un disordine del metabolismo osseo determinato da multipli elementi caratterizzato dall’assottigliamento delle trabeccole ossee che diminuisce la produzione di matrice calcificata, minerali e fibre collagene. Tale perdita causa una riduzione della massa totale dell’osso. Essa. insieme all’artrosi, rappresenta la più comune alterazione scheletrica ed è seconda all’artrite, condizione infiammatoria delle articolazioni. Per diagnosticare l’osteoporosi è necessario che la massa ossea scende al di sotto dei valori normali per taglia corporea, età, sesso e razza. Le forme più comuni di osteoporosi sono: l’ osteoporosi menopausale (caratterizzata dalla carenza di estrogeni); osteoporosi senile (caratterizzata dalla degenerazione del metabolismo osseo); osteoporosi iatrogena (data dall’assunzione cronica di alcuni farmaci come ad esempio cortisone); osteoporosi patologica (patologia delle ghiandole pituitarie e PTH). Nell’osteoporosi le ossa diventano porose, friabili e fragili creando dei geodi; nel tentativo da parte delle staminali ossee di riparare i geodi viene favorita la comparsa di becchi ossei osteofiti. Il risultato è una condizione patologica in cui l’osso è più fragile e gli osteofiti possono favorire dolore se comprimono un nervo.
Stenosi spinale
La stenosi spinale è data dal restringimento del canale spinale dove passa il midollo osseo. Tale condizione può infiammare le meningi o infiammare i nervi che passano nel canale midollare causando dolore bilaterale o agli arti inferiori o superiori a seconda della localizzazione della stenosi, sintomi neurologici (parestesie) e debolezza degli arti di riferimento. Le cause più comuni di stenosi spinale includono osteoartrite, spondilolistesi e spondilolisi. Altre cause sono spondilite anchilosante e malattia di Paget.
Sindrome delle faccette articolari
La causa è data dell’instabilità delle vertebre e dal loro sovraccarico che avvicinano le faccette articolari, una struttura posta posteriormente alle vertebre che fungono da collegamento fra loro. Il sovraccarico può essere innescato dall’ obesità, età, sedentarietà, lavori usuranti, disturbi del metabolismo osseo osteoartrite o di altri fenomeni degenerativi.
Patologie congenite e strutturali
Osteocondrosi vertebrale
Chiamata anche malattia di Scheuermann o cifosi giovanile consiste in un difetto di ossificazione delle vertebre del tratto dorsale della colonna che prendono la forma di cuneo procurando la deformità cifotica del tratto dorsale. Questa condizione porta dolore dorsale determinato dall’ errato vicariamento muscolare.
Spondilite anchilosante
La spondilite anchilosante è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni vertebraIi e quelle sacro iliache. Oltre al dolore provoca rigidità e limitazione dei normali movimenti della colonna.
Sindrome simpatica cervicale posteriore di Barrè-lieou
E’ una patologia artritica che coinvolge le prime vertebre cervicali dovute ad una lesione del disco cervicale co sublussazione dell’atlante con irritazione dei nuclei craniali. Ciò causa un disturbo della circolazione dei nuclei verso il quinto o l’ottavo nervo cranico dando origine a vari sintomi neurologici tra cui cefalea occipitale, nistagmo nei movimenti bruschi della testa, spasmi, disturbi visivi, iperestesia della cornea e ulcere alla cornea dolore retro bulbare dell’occhio, disturbi dell’equilibrio, turbe acustiche, alterazioni della sudorazione che si alterna a congestione facciale.
Schisi
La Schisi è una condizione congenita di mancata saldatura dell’arco posteriore di una o più vertebre del tratto lombare. Questo determina un instabilità vertebrale e la possibilità da parte dei corpi ossei di improntare le radici nervose.
Spina bifida
Consiste nella mancata fusione dell’arco vertebrale posteriore per un arresto del normale sviluppo embrionario che provoca un’incompleta chiusura della colonna vertebrale. La spina bifida può essere aperta, chiusa od occulta. La spina bifida aperta, rappresenta la forma più grave e influire sullo sviluppo dell’intero sistema nervoso centrale. Le malformazioni meno gravi sono spina bifida chiusa ed occulta, la più lieve, caratterizzata da un difetto del midollo che può causare una sindrome da ancoraggio. La spina bifida e in particolare quella aperta può causare: deficit neurologici, alterazioni scheletriche (scoliosi, deformità delle anche/caviglie, piede equino); disturbi metabolici (obesità).
Spondilolistesi
E’ uno scivolamento di una vertebra rispetto all’altra causata dalla spondilosi, ossia un indebolimento o una rottura delle lamine che sono la base che sorregge i processi spinosi.
Disturbi non direttamente causati dalla colonna
Cefalea muscolo tensiva
La cefalea è un disturbo doloroso di diversa entità e dolorabilità avvertito alla testa sino a riflettere dolore al viso, occhi, collo e talora associato a sintomi autonomici quali nausea, vertigini, fotofobia. Le cause della cefalea muscolo tensiva sono di tipo meccanico. A causa di: lavori gesto-ripetuti; overuse, cioè eccesso di utilizzo di una determinata parte corporea; atteggiamenti posturali errati. A causa di ciò i muscoli del dorso, delle spalle e del collo che si inseriscono nei due processi mastoidei alla base del cranio, nella zona sub occipitale, sotto mandibolare e all’aponeurosi del cranio, si accorciano e/o si contraggono. Questo genera un loro accorciamento che si ripercuote sulle strutture sollecitate dando dolore irradiato alla testa sino agli occhi.
Lombalgia
E’ un dolore regionale, non irradiato localizzato nella parte bassa della schiena. Può comparire lentamente, saltuariamente scomparendo da solo oppure emergere in modo acuto a seguito di uno sforzo o un movimento in torsione, in quest’ultimo caso viene chiamato “colpo della strega”. Questo dolore non è causato
Sindrome del piriforme
Deriva dalla contrattura del piriforme e dell’otturatore interno, due muscoli che fanno parte del gluteo. In mezzo al questi due muscoli, passa il nervo sciatico. La loro pressione determina dolore al gluteo che si irradia alla gamba.
Meralgia parestesica
Deriva dalla contrattura del tensore della fascia lata che comprime il nervo femorale. Il TFL si trova lateralmente alla coscia, e ricopre la parte laterale del gluteo sino alla parte laterale esterna del ginocchio. la contrattura di questo muscolo può determinare dolore irradiato laterale alla coscia sino al ginocchio esterno.
Sindrome della bandelletta ileo tibiale
Si trova sul decorso del tensore della fascia lata ed è un aponeurosi, ossia una struttura non muscolare di tessuto connettivo fibroso che riveste il muscolo. Quando parliamo di sindrome della bandelletta ileotibiale ci riferiamo a uno stato infiammatorio dell’aponeurosi. Si tratta di una patologia da sovraccarico funzionale, che può irradiarsi sino al ginocchio.
Terapia
La terapia causata da patologie o traumi alla colonna possono prevedere:
- trattamento della causa primaria
- terapia farmacologica sintomatica
- terapia chirurgica
- terapia del dolore (infiltrazioni intrarticolari, ozonoterapia, infiltrazioni alle faccette, radiofrequenza ablativa)
- fisioterapia (massoterapia mobilizzazioni, esercizi posturali)
- terapie fisiche
- Scrambler Therapia