Fratture e crolli vertebrali da compressione, quando la terapia conservativa fa la differenza. La frattura vertebrale da compressione si verifica quando le vertebre collassano in corrispondenza della somatica vertebrale superiore od inferiore. Ogni vertebra è formata da un corpo “soma” distanziate e collegate tra loro dalla “cartilagine” intersomatica. A cagione di svariate cause, il margine superiore od inferiore della vertebra può crollare determinando fratture. E purtroppo, data la complessa eziologia del mal di schiena, le fratture vertebrali determinate dai crolli della somatica risultano spesso non diagnosticate e di conseguenza trattate in modo inadeguato. Traumi compressivi, la presenza di patologie silenti, oppure un peso sollevato distrattamente, un movimento brusco, l’essersi chinati troppo rifacendo il letto, inciampare durante la marcia, sollevare di peso le casse d’acqua: gesti a prima vista innocui ma che in condizioni di fragilità ossea possono provocare il collasso del corpo vertebrale. Fratture dolorose scambiate con lombalgia o colpo della strega, che provocano cambiamenti nella postura, persistente mal di schiena, limitata mobilità. Secondo i nuovi studi, una frattura da compressione del corpo vertebrale non trattata correttamente aumenta di 5 volte il rischio di ulteriori fratture, con tutto ciò che ne deriva in termini di qualità della vita del paziente e costi socio-sanitari.
Cause
- Una delle più frequenti cause di frattura del corpo vertebrale è l’osteoporosi; inesorabile e silenziosa malattia in rapida diffusione grazie all’aumento dell’aspettativa di vita che porta all’invecchiamento della popolazione mondiale. Secondo stime recenti, si prevede che in Europa il 40% delle donne (8 su 20) e il 15% degli uomini di mezza età (3 su 20) soffriranno nel corso della loro vita, di una o più fratture osteoporotiche, una ogni 30 secondi. Il collasso vertebrale può essere acuto (determinato da una caduta o movimento) o progressivo.
- Le fratture da compressione possono essere la conseguenza di trauma compressivo ad esempio una caduta od un incidente
- Malattie del sangue (come il mieloma multiplo o la leucemia)
- Neoplasie con metastasi alla colonna vertebrale (può avvenire in presenza di tumori solidi del seno, polmone, vescica, rene, prostata)
- Terapie farmacologiche con corticosteroidi a lungo termine (gli steroidi a lungo termine concorrono all’osteporosi)
Sintomi
Nel caso di rottura dovuta ad un evento traumatico i pazienti presentano dolore acuto che viene esacerbato dalla posizione seduta o eretta. I sintomi principali sono la progressiva anomalia posturale, la riduzione d’altezza, la limitazione o perdita di mobilità. La percussione su una regione specifica della colonna rivela dolore. In caso in cui il crollo prema il canale midollare, i deficit neurologici saranno presenti negli arti inferiori od inferiori (ciò dipenderà dalla sede della frattura), Posso quindi manifestarsi formicolii e dolore irradiato, intorpidimenti, mancanza di sensibilità, debolezza; l’incontinenza urinaria o fecale sono rare.
Diagnosi
È consigliabile riferire tempestivamente al proprio medico l’insorgenza di dolori insoliti alla schiena soprattutto se si evidenziano dopo un gesto o trauma. La diagnosi precoce è possibile mediante l’esame obiettivo e l’esecuzione di accertamenti diagnostici quali la radiografia, che rivela la presenza di una frattura vertebrale da compressione. La RMN come la TAC consentono di definire con buona approssimazione l’insorgenza della lesione traumatica: nei casi infatti di lesione acuta o subacuta la vertebra oltre ad apparire deformata appare interessata da edema peri lesionale espressione di fenomeni flogistici osteoriparatori. Inoltre la RMN come la TAC sono diagnostiche fondamentali per escludere nella sede di frattura la presenza di lesioni ossee di tipo tumorale. La deformità vertebrale viene classificata da GENANT in III gradi a seconda della riduzione dell’altezza della vertebra e III classi secondo la morfologia della deformazione. La classificazione aiuta a definire la frattura e monitorare l’eventuale modificazione morfologica nel tempo.
Terapia e prognosi
Le fratture del corpo vertebrale da compressione anche se non vengono trattate con la chirurgia, guariscono. Tipicamente queste fratture sono relativamente stabili, ma anche se inizialmente possono apparire benigne, in caso di debolezza del tessuto osseo sono possibili collassi completi, compromettendo il canale midollare con conseguente danno neuronale. Ecco perchè la diagnosi attraverso le immagini RX o TAC è comunque necessaria.
→TERAPIA CHIRURGICA: in caso di crolli importanti, la cifoplastica con palloncino consente di alleviare immediatamente il dolore, assicurando un buon recupero dell’altezza della vertebra. La vertebroplastica percutanea invece, è una procedura mini-invasiva di radiologia interventistica utilizzata per il trattamento delle fratture vertebrali dolorose da insufficienza (osteoporotiche) e di quelle patologiche (da tumori primitivi o secondari).
→ TERAPIA CONSERVATIVA: in caso di dolori alla schiena dovuti a frattura vertebrale spesso si opta per il trattamento conservativo che contempla la prescrizione di un busto rigido, l’immobilizzazione e l’assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici. Lo Studio Salvi ha ideato un protocollo terapeutico che prevede il raggiungimento di obiettivi che comprendono il trattamento dei sintomi, il recupero delle normali funzioni e la prevenzione di un ulteriore collasso senza l’utilizzo di farmaci. Il protocollo dello Studio Salvi si avvale della MAGNETOTERAPIA, e della terapia TERMO-MINERALE, come riparativi del tessuto osseo o biostimolanti, dell’ insegnamento delle posizioni antalgiche, promuove l’utilizzo di specifici integratori rigenerativi, antidolorifici ed antinfiammatori naturali. Come completamento al trattamento lo Studio Salvi si occupa di RECUPERO FUNZIONALE posturale, della mobilità, della forza muscolare, e della realizzazione di specifici plantari in memory per limitare le recidive.
INFORMAZIONI SUL CORSETTO: L’uso di un corsetto nel caso di fratture da compressione è una scelta sensata, perchè sebbene non possa prevenire la deformità determinata dal crollo, può aiutare ad alleviare il dolore e permettere al paziente di ritornare più rapidamente alle attività quotidiane. Un tutore è utile soltanto per le fratture lombari e toraciche inferiori. Sebbene il corsetto a iperestensione (tipo Jewett), busto rigido a tre zone, sia il più efficace dal punto di vista biomeccanico, risulta essere non sempre ben tollerato dai pazienti anziani. I corsetti o i sostegni addominali sono alternative efficaci e meglio tollerate dai pazienti con fratture vertebrali lombari. Lo Studio Salvi attraverso il tecnico ortopedico potrà costruire il corretto corsetto su misura attenti al comfort del paziente.
Pubblicazioni
- The impact of switching once-weekly teriparatide to denosumab in osteoporosis patients
- Fractures and musculoskeletal ailments in persons 20+ years after a traumatic spinal cord injury in Norw
- Unilateral versus bilateral percutaneous balloon kyphoplasty for osteoporotic vertebralcompression fractures: A systematic review of overlapping meta-analyses
- Epidemiology of spinal fractures and associated spinal cord injuries in Iceland.
- Management of vertebral fragility fractures: a clinical care pathway developed by a multispecialty panel using the RAND/UCLA Appropriateness Method
- Build better bones with exercise (B3E pilot trial): results of a feasibility study of a multicenter randomized controlled trial of 12 months of home exercise in older women with vertebral fracture
- The therapeutic effects of percutaneous kyphoplasty on osteoporotic vertebral compression fractures with or without intravertebral cleft
- Effect of an intensive conservative therapy with daily teriparatide administration and rehabilitationfor osteoporotic delayed vertebral collapse and paralysis.