In una condizione chiamata artropatia diabetica, il diabete danneggia le articolazioni provocando dolori articolari, soprattutto nella zona delle spalle, del tunnel carpale e desensibilizzandone ai piedi. A differenza di dolore causato da un trauma immediato, o da una condizione scatenante, il dolore determinato dall’ artropatia diabetica progredisce nel corso del tempo. Non è quindi raro che ci si trova dinnanzi a pazienti che è anni che soffrono di dolori migranti e progressivi alle articolazioni, che spesso sbagliando imputano tali disturbi al lavoro che svolgono, ad una condizione di stress personale, all’età. Non è raro che un terapista, nell’indagare le cause che si manifestano con segni e sofferenze a carico del sistema muscolo scheletrico, indirizzi il medico di base ad eseguire esami più specifici verso disfunzioni metaboliche ed ormonali.
Ma cosa è, come si manifesta e quali sono gli scompensi del diabete?
Il diabete è una malattia cronica progressiva, caratterizzata dall’ aumento della concentrazione di glucosio (zucchero) nel sangue. Ci si ammala di diabete per due motivi. 1) A causa della dieta ricca di zuccheri complessi (carboidrati-amidi) e semplici, lo stoccaggio del glucosio nel fegato arriva a livelli tali, che le cellule, diventano resistenti all’insulina. Ormone necessario per metabolizzare gli zuccheri. Questa resistenza crea l’accumulo di zuccheri che non venendo più metabolizzati, danneggiano l’organismo. 2) Un altra causa di diabete è un difetto nella produzione o funzionalità a livello del pancreas, della produzione di insulina. A causa di queste problematiche, tutti gli zuccheri che vengono assunti con l’alimentazione sotto forma di carboidrati od amidi non vengono correttamente metabolizzati, aumento così il livello di glucosio nel sangue favorendo la comparsa del diabete.
Tipi di diabete
1) Diabete di tipo 1: riguarda il 10% dei casi di diabete e si sviluppa prevalentemente a partire dall’infanzia e dall’adolescenza ed attualmente è irreversibile. E’ il diabete causato dalla disfunzione delle cellule del pancreas da parte del sistema immunitario. Le cause di questa malattia sono ancora sconosciute ma, attualmente, è classificata come una “malattia autoimmune”, cioè legata a una reazione del sistema immunitario contro l’organismo stesso, scatenata da una concomitanza di fattori genetici e ambientali. Questo tipo di diabete è cronico e va gestito esclusivamente con i farmaci.
2) Diabete di tipo 2: rappresenta la forma di diabete più comune e interessa il 90% dei casi e può essere reversibile. Prevalentemente, si sviluppa a partire dai 40 anni di età e colpisce principalmente i soggetti obesi o sovrappeso. Si chiama diabete alimentare, proprio perchè la causa della mancanza di utilizzo dell’insulina è data dall’eccessiva presenza di glucosio, che crea nelle cellule insulino-resistenza. La cellula infatti, per difendersi dall’eccessiva presenza di glucosio, impedisce all’insulina di metabolizzarlo. Ciò comporta un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. La presenza di diabete di tipo 2 può non essere rilevata per molti anni, in quanto l’iperglicemia si sviluppa gradualmente e non comporta sintomi particolarmente evidenti se non: sensazione di stanchezza, frequente bisogno di urinare anche nelle ore notturne, sete inusuale, perdita di peso, visione offuscata e lenta guarigione delle ferite. Questo tipo di diabete si può gestire mediante il controllo dell’alimentazione.
3) Diabete gestazionale: è dato dall’ aumento dei livelli di glucosio che si manifesta o viene rilevato per la prima volta nel periodo della gravidanza ed è reversibile. Questa condizione si verifica nel 4% nelle donne in stato interessante. Generalmente, il diabete gestazionale tende a scomparire al termine della gravidanza, tuttavia le donne che ne hanno sofferto presentano un rischio più elevato di sviluppare diabete di tipo 2 in età avanzata
4) Diabete di tipo 3 o malattia di Alzheimer: pre-diabete e diabete significano elevato zucchero nel sangue, obesità, malattie cardiache e secondo nuove ricerche, anche Alzheimer. Una correlazione che fa presupporre un forte aumento nei casi di questa malattia degenerativa a meno che non si intervenga sulla dieta e sulle abitudini di vita. I ricercatori della Brown Medical School, hanno definito l’Alzheimer come diabete di tipo 3, malattia degenerativa attualmente irreversibile, dopo che numerosi studi hanno mostrato che le persone con diabete di tipo 2 hanno un’incidenza doppia ad ammalarsi di Alzheimer. Mentre una ricerca del Karolinska Institute svedese ha scoperto che le persone con pre-diabete, cioè chi ha alti livelli di zucchero nel sangue, hanno un rischio maggiore del 70% di sviluppare l’Alzheimer. Evidentemente, nelle persone con glicemia alta aumenta il rischio di demenza. L’ipotesi è che la causa primaria sia l’inadeguata circolazione cerebrale indotta dal diabete.
Criteri diagnostici
Oltre ai sintomi artropatici che colpiscono le articolazioni, ci potrebbe essere la presenza di perdita di peso, una stanchezza costante, l’aumento dell’urina (poliuria), l’accentuazione del senso di sete (polidipsia), aritmie, scompensi pressori. La diagnosi del diabete oggi è molto semplice e si può effettuare anche con un semplice prelievo del sangue a digiuno, mediante un puntatore spillo a dito, in farmacia. Il diabete è definito dalla presenza di uno dei seguenti valori nel sangue confermati in due diverse misurazioni:
Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 mg/dl dopo un carico di glucosio definiscono una condizione nota come Alterata Tolleranza al Glucosio (IGT) mentre se il valore della glicemia a digiuno è compreso tra 100 e 125 mg/dl si parla di Alterata Glicemia a Digiuno (IFG). Seppur non classificabili come diabete, entrambe queste condizioni sono dette di “pre-diabete” e identificano un elevato rischio di sviluppare la malattia diabetica in futuro.
Sintomi correlati
Oltre al dolore articolare, altri sintomi che possono fare presumere la presenza di diabete sono le artropatie neuropatiche, o neuropatia diabetica, rilevata mediante il Joint di Charcot (Piede diabetico). Un segno caratteristico del diabete che si verifica in special modo nei piedi, che porta ad intorpidimento e perdita di sensibilità. Se viene confermata la presenza del segno di Charcot, è fondamentale limitare l’uso delle zone colpite per evitare deformità ossee che aggraverebbero il quadro sintomatologico. Se si dispone di piedi insensibili, si consiglia di indossare plantari, dopo visita podo posturale, ad ulteriore supporto. I sintomi della Joint Charcot sono:
- pelle dei piedi spessa
- cambiamenti nei piedi (forma e dimensione)
- gonfiore o arrossamento
- intorpidimento e desinsibilizzazione
- zona calda al tatto
Prospettiva per star bene
La chiave per sconfiggere i dolori articolari correlata al diabete è quello di individuarlo presto per scegliere la miglior terapia conservativa possibile. Mentre nei casi di pre-diabete e di diabete di tipo 2, è possibile che un corretto regime alimentare unito alla terapia fisica algica possa migliorare anche la sintomatologia dolorosa, nelle condizioni croniche e che non possono essere curate, ci sono comunque trattamenti conservativi disponibili quali terapie fisiche e di riabilitazione mirate per ridurre al minimo il dolore e il disagio. Dinnanzi a sintomi articolari che sono gonfiore, arrossamento, dolore articolare senza avere avuto un trauma, o intorpidimento in piedi e gambe, rivolgetevi immediatamente al vostro medico di base od ad un terapeuta. Questi sintomi devono essere indagati il più presto possibile soprattutto se correlati con stanchezza, sete, polinuria, difetti della vista, aritmie, alterazioni della pressione, chetoacidosi. Se hai il diabete o ritieni di essere a rischio, considera di parlare con il medico e considera di sottoporti ad un anamnesi periodica conservativa in un centro specializzato.
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