Non tutti i “mal di testa” sono uguali e non è tanto per dire. Quando ho iniziato la mia carriera di sanitario, il settore testa collo mi affascinava ma nel contempo mi terrorizzava. E a ben donde. Innanzitutto rispetto ad altre zone anatomiche del corpo, nel collo passano molte strutture sensibili le N.A.V.P.L, (nervi, arterie, vene, plesso, linfonodi) che possono essere facilmente esposte a disfunzionalità sia a causa dell’esiguo spazio che devono condividere con alta probabilità di impingment, che a causa della difficoltà di doverle trattare poichè strutture esposte e poco protette. Ma come molti i settori che trovo difficili, compreso l’ambito reumatologico e differenziale sto lavorando ogni giorno per affinare quelle che sono diventate da limiti a punti di forza mediante la Tecnica 3D Metodo Salvi. Ed ad oggi la Dottoressa Salvi è leader per il trattamento delle cefalee tensive, ipniche, aurovisive e riferite nel settore capo-collo.
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Cefalea: quali le strutture coinvolte
Moltissimi muscoli di I,II,III classe si ancorano sui processi trasversi, spinosi, ossei sia del cranio che di vertebre ed altre strutture anatomiche correlate quali coste, arti superiori, atm etc.. coinvolgendo sia nella sintomatologia che nella diagnosi ulteriori strutture che possono compartecipare alla sofferenza riferendo un dolore alla testa. Dolore che spesso può anche associarsi a sindromi neurovegetative o vagali quali: vertigini, nausea, aritmie, iperidrosi, fotofobia, auree, miodesopsie, sincopi, disfagia, dispnea etc. che se presenti obbligano ogni volta ad una minuta diagnosi differenziale. E che dire dei nervi cranici? XII paia spesso coinvolti come comparse, si fanno sentire riferendo dolori al trigemino, olfatminici o nevralgie di vario tipo, per contiguità anatomica.
Cause endogene ed esogene
In un mondo ideale, dove uno più uno fa due, se la cefalea, fosse di origine musco tensiva, la diagnosi sarebbe scontata e così il trattamento. Ma le cause della cefalea sono moltissime e possono essere scatenate da effetti secondari iatrogeni (uso di determinati farmaci), diete, stili di vita, problemi vascolari ed ormonali, pregressi traumi trattati in modo non corretto e patologie sistemiche. Quindi sia nella valutazione clinica che nel trattamento diventare esperti del settore testa collo è complesso. E non è come risolvere un compito di matematica in cui 1+1 da sempre come risultato 2. Il corpo umano è influenzato non solo da strutture fisiologiche che se disfunzionali, giustificano la sintomatologia, ma anche da cause primarie spesso paucisintomatiche, senza una patognomonica specifica e diretta.
Non da ultimo, nel settore testa-collo, le cause psicosomatiche od emotive potrebbero manifestarsi attraverso sindromi neuroemotive complesse, con dolore da catatrofizzazione, chinesifobia e sensibilizzazione centrale senza di fatto essere causate da problematiche fisiologiche. E’ dunque fondamentale rivolgersi a specialisti nel settore perchè la cura di una cefalea, della vostra cefalea, dipende da una corretta diagnosi.
Cause della cefalea
Il settore capo-collo è uno dei pochi settori anatomici umani che potrebbe avere una lista lunghissima di cause, ma andiamo con ordine; le cause che possono creare cefalea possono essere:
- ormonali
- circolatorie
- cardiache
- polmonari
- neurologiche
- neoplastiche
- reumatologiche
- posturali
- oclulo-vestibolari
- gnatologiche
- dentistiche
- assunzione di alcune sostanze
- assunzione di alcuni farmaci
- assunzione di alcuni alimenti
- mancanza di alcuni elementi (vitamine, minerali etc..)
- articolari
- muscolari
- psicosomatiche
- idiopatiche
La lunga lista dimostra quanto sia complessa la diagnosi differenziale di un “mal di testa” e quanto sia importante indagare approfonditamente ogni settore prima di stabilire la diagnosi e la conseguente terapia.
Cefalea Cervicogenica
Mal di testa cronico spesso ciclico, riconducibile a sofferenze muscolari od articolari che colpiscono le strutture riflesse, ancorate e prodotte da C0 a C3. La cefalea cervicogenica è caratterizzata da una cefalea che dal collo si espande nell’area oculo-fronto-temporale che inizia al mattino oppure presente se si lavora in posizioni mantenute nel tempo (es. al computer), o con braccia alzate o facendo lavori di minuteria. A questa cefalea possono essere associati ronzii, vertigini, nausea ed altri sintomi vaso vagali o neurologici da considerare e verificare durante l’anamnesi.
Sintomi
- gli episodi di cefalea iniziano con rigidità al collo con una ridotta capacità di movimento del rachide cervicale (in estensione – “guardare all’insù” – e rotazione)
- dolore di tipo oppressivo o costrizione alla testa
- nevralgia occipitale, con dolore alla palpazione alla base delle ossa del cranio
- tendinite o sprain del legamento sovravertebrale, con dolore alla palpazione del legamento sovraspinoso vertebrale
- dolore alla palpazione delle articolazioni tra l’occipite e l’atlante e tra l’atlante e l’epistrofeo
- debolezza e scarsa coordinazione nonchè resistenza dei muscoli profondi anteriori del collo
- contrattura del piccolo pettorale
- iperattività dei muscoli flessori superficiali in particolare SCOM e scaleni
- trigger point neuro mediati
I pazienti con cefalea cervicogenica presentano spesso un’alterata postura del collo, della testa, o della chiusura mandibolare a volte a causa di compensi dati da problematiche posturali agli arti inferiori o aderenze cicatriziali; presentano una ridotta mobilità cervicale, aumentata rigidità e paura del movimento (kinesifobia) specialmente nei primi segmenti vertebrali. Spesso evitano di fare dei movimenti perchè essi scatenano il dolore. Durante l’anamnesi possono essere reperiti dei trigger point neuromediati nella muscolatura suboccipitale, cervicale, temporo mandibolare, della teca cranica e delle spalle, che una volta stimolati, provocano il dolore del paziente.
Trattamento
Numerosi studi hanno dimostrato che il trattamento manuale con Tecniche Specifiche ideate dalla Dottoressa Salvi che lavora sui muscoli in 3D riduce in modo statisticamente significativo la frequenza, la durata e l’intensità degli attacchi in 7 settimane fino a 12 mesi, con miglioramenti dal 70% fino alla risoluzione completa 100% e una riduzione nell’ utilizzo degli antidolorifici al 98%. A questi lo Studio Salvi associa l’utilizzo di integratori specifici, auricolo-terapia, terapie fisiche o il confezionamento di plantari od ortesi su misura a seconda delle cause che sono alla base della cefalea cervicogenica. Con una riduzione dei sintomi aumentata del 4% rispetto alle statistiche.
Cefalea Muscolo Tensiva
Dolore che parte con una rigidità del collo e delle spalle avvertito alla testa e talora associato a dolorabilità di viso, occhi e collo. È la più comune tra le sindromi dolorose tant’è che solo in Italia colpisce circa dieci milioni di persone in modo episodico o ciclico e due milioni in modo cronico. Le tipologie di mal di testa primario si suddividono in emicrania, cefalea di tipo tensivo (CTT) o muscolo tensiva, cefalea a grappolo. Al di la delle cause o modalità con le quali il mal di testa si sviluppa, per tutti è comune il grado di invalidità che questo disturbo porta, tant’è che i farmaci più venduti sono analgesici specifici per gestire i sintomi in fase acuta. Ma come in ogni altro disturbo che crei invalidità relazionale e sociale, anche il mal di testa per poter essere curato, necessita di una serie di diagnosi e trattamenti che non si possono esaurire con l’assunzione di farmaci analgesici. Poichè essi per quanto eliminino il dolore, non curano la malattia. Parliamo oggi della cefalea muscolo tensiva. Per quanto sia poco diagnosticata questa cefalea colpisce la maggior parte della popolazione. Per individuare il trattamento più adeguato, è necessario fare una diagnosi completa del soggetto che prevedano non solo la richiesta allo specialista di indagini diagnostiche (Rx), ecografie vascolari, Tac o RMN all’encefalo. Ma anche di un protocollo diagnostico che preveda l’anamnesi dello stato generale del paziente.
Sintomi
La cefalea muscolo tensiva si manifesta con attacchi ricorrenti spesso ciclici, con intensità medio-forte ad andamento cronico. Il dolore origina dal collo o dall’area occipitale (base del cranio), irradiando verso la sommità del capo e gli occhi. Accompagnato da rigidità muscolare ad esso possono essere associati sintomi neurovegetativi quali nausea, vomito, fotofobia, fonofobia, talvolta preceduti dalla comparsa di scotoni (auree) visive, che si manifestano poco prima dell’attacco; spesso il paziente sente sollievo a massaggiare cuoio capelluto, tempie o collo, o coprendo la base del collo con panni caldi. Il picco massimo in acuto dura circa 24 ore, passata la crisi il soggetto rimane molto spossato. Questo tipo di mal di testa viene descritto dal paziente come molto invalidante. Essendo di natura ciclica o periodica, il timore che si presenti è spesso in agguato. Un attacco di cefalea tensiva ha un andamento subdolo; può durare mezz’ora come una settimana, come può capitare solo qualche volta o con regolarità.
Cause
La fisiopatogenesi dell’ emicrania muscolo tensiva, è tutt’ora in studio. Nella nostra esperienza lavorativa, abbiamo potuto individuare fattori primari che sono presi poco in considerazione nella diagnosi e studio delle cefalee; sia l’avere verificato che le correlazioni esistenti tra cause primarie e cause scatenanti non solo danno origine al disturbo, ma spesso si rivelano indispensabili per risolvere il modo efficace il problema o quantomeno eliminare le auree, allontanando la periodicità degli episodi in fase acuta.
- CAUSA VASCOLARE: alterazione del meccanismo di costrizione-dilatazione del vasi cerebrali → Fattore scatenante: iper tensione, stress, ansia, attacchi di rabbia, esposizione al caldo o freddo eccessivo
- CAUSA TRIGEMINO VASCOLARE: le costanti stimolazioni di alcune fibre trigeminali porterebbero al rilascio di neuropetidi (P, CGRP e neurochinina A) che indurrebbero l’ infiammazione neurogena
- POSTURALE: postura sway back (portare il collo e busto in avanti) determinata da dismorfismi, paramorfismi o postura lavorativa
- CAUSA ARTICOLARE: artrosi cervicale, cervicalgia, ernie cervicali → Fattore scatenante: infiammazione dello stato articolare e dei fenomeni correlati
- CAUSA STILE DI VITA: avere uno stile di vita sregolato→ Fattore scatenante: stanchezza e riduzione delle ore di sonno, disidratazione, pasti irregolari, carenza di attività fisica, mancanza di riposo
- CAUSA ESOGENA: accumulo elementi tossici nell’ organismo → Fattore scatenante: intossicazione da alluminio, mercurio o pesticidi, abuso di acool
- CAUSA ENDOGENA: carenza minerale, vitamine e di oligoelementi → Fattore scatenante: mancata introduzione degli elementi mancanti, mal assorbimento
- ALTERAZIONI DEL SNC: alterata eccitabilità neuronale cerebrale per disfunzione dei canali del calcio o difetto mitocondriale
- ALTERAZIONI GENETICHE ED AUTOIMMUNI: causata da fattori o malattie genetiche/autoimmuni come ad esempio la Sclerosi Dermica, che causa accorciamento e rigidità del connettivo e delle fasce muscolari
- ATM: bruxismo e serramento notturno
Diagnosi
Non è semplice arrivare alla diagnosi di cefalea muscolo tensiva ed ancor più difficile è scoprirne le cause. Spesso i pazienti ed a volte gli stessi specialisti ci arrivano per esclusione. Lo Studio Salvi propone un protocollo diagnostico-terapeutico specializzato che mira alla diagnosi ed al trattamento sia delle cause primarie che dei fattori scatenanti (se essi possono essere eliminati). Dopo avere escluso cause di ordine vascolare, neurologiche, articolari o patologiche l’anamnesi si completerà con l’ analisi competa della postura, delle carenze vitaminico-minerali, l’ analisi del capello per verificare la presenza di metalli o elementi chimico-tossici, dall’anamensi della professione, dello stile di vita e della psicosomatica del soggetto colpito. Una volta stabilita la diagnosi si procederà con i trattamenti più adeguati. In caso di cefalea muscolo tensiva determinata da fattori organici, il trattamento mirerà alla gestione delle fasi acute e all’allungamento dei periodi di ciclicità, mediante sedute preventive e conservative.
Trattamento
La terapia elettiva della cefalea muscolo tensiva dello Studio Salvi, si avvale dell’ausilio della termoterapia ad infrarossi, trazioni tendinee e mobilitazioni articolari, Terapia 3D Metodo Salvi, in fase acuta mesoterapia antalgica. In caso di disturbo determinato dalla postura o dal tipo di lavoro svolto, o dallacompromissione muscolare, verrà consigliato l’utilizzo di ausili più appropriati quali (cuscini – solette). Sarà infine possibile avvalersi d’ integratori od omeopatici studiati per mal di testa muscolo tensivo, sia di tipo analgesico, antinfiammatorio da utilizzare al bisogno in caso di dolore per un rapido sollievo, che nella prevenzione del manifestarsi di episodi tensivi diminuendo l’intensità, la durata e la ciclicità degli attacchi. Infine, nel caso della cefalea muscolo tensiva cronica, una terapia di profilassi è generalmente indicata non solo quando gli attacchi sono ritenuti frequenti (>3-6/mese) ma anche quando sono presenti due o tre volte al mese e di lunga durata (48-72 ore) e/o sono molto disabilitanti. Sebbene la profilassi medica si avvalga di farmaci miorilassanti, antidepressivi, antinfiammatori, anti convulsivanti o di ricaptazione della serotonina, lo Studio Salvi ha rilevato ottimi risultati mediante l’utilizzo di integratori evitando gli effetti secondari determinati dall’utilizzo di farmaci. Una buona risposta al trattamento di profilassi si definisce con la riduzione del 50% della frequenza del numero di attacchi/mese o della loro intensità. Lo Studio Salvi monitorerà la vostra terapia, misurando sia l’efficacia dei trattamenti che della profilassi.
Stile di vita ed alimentazione anticefalea
Lo Studio Salvi rileva l’importanza dell’adozione di strategie domiciliari che possano contribuire a migliorare il disturbo. Soprattutto nella gestione della cefalea muscolo tensiva di tipo cronico, adeguare il proprio stile di vita al disturbo è fondamentale. Migliorare ed aumentare i momenti di riposo, evitare colpi di freddo ed umidità al collo, avere a portata di mano la borsa termica o le lunghe docce caldo-tiepide possono alleviare notevolmente la cefalea tensiva. Anche l’alimentazione può essere di grande aiuto. Eliminare alimenti che stimolano il mal di testa come: il vino che contiene solfiti, formaggi (che contengono tiramina), carne in scatola e affettati (che contengono nitrati e tiramina), conservanti e cibo cinese (che dilatano i capillari celebrali) ed aspartame, possono contribuire notevolmente ad eliminare il mal di testa. In mais è un alimento preventivo, lo zenzero è un analgesico naturale, il gommasio ottimo in caso di ipertensione e cefalea accompagnata da vasodilatazione, se il mal di testa è dato anche da carenza di potassio mangiare patate e banane; ed in caso di tensione muscolare dovuta a mancanza di magnesio assumere mandorle e noci di macadamia. Infine: semi di lino e sesamo contengono omega e vitamine E. Sono diverse le strategie non farmacologiche che possono essere adottate dal paziente, in grado di diminuire la gravità e la frequenza della cefalea muscolo tensiva cronica; ma vanno calibrate fino a identificare un protocollo individuale. E quest’approccio dovrebbe diventare parte integrante di qualsiasi terapia.
La lunga lista delle cause di cefalea dimostra quanto sia complessa la diagnosi differenziale di un “mal di testa” e quanto sia importante indagare approfonditamente ogni settore prima di stabilire la diagnosi e la conseguente terapia.
Studio Dott.ssa Salvi: Specialisti in Terapia riabilitativa e del dolore 3D Metodo Salvi® – Terapia Estetica Clinica – PI: 04230410989 – Ordine N°: 1899 – Web: www.dottoressasalvi.com