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Vi sarà capitato una volta nella vita, anche e soprattutto se praticate sport, di avere dolori articolati, alle spalle, alla schiena, alla cervicale, alle caviglie, ai polsi o alle ginocchia ecc. A volte determinati da traumi, a volte da patologie degenerative, le algie dolorose come pubalgie, lombosciatalgie, epicondiliti, epitrocleiti, fasciti plantari associate a speroni calcaneari, tendinopatie calcifiche della cuffia dei rotatori. Disturbi che possono invalidare la nostra vita. Questo tipo di dolore, cronicizzato spesso dalla postura o dal proprio lavoro, provoca forti limitazioni non solo durante la propria attività lavorativa, ma incide anche sulla normale vita quotidiana. Generalmente, quando soffriamo di un disturbo localizzato, si tende a trascurare. Qualcuno assume antidolorifici per via orale, altri applicano pomate antidolorifiche od anestetiche. Se il disturbo non viene adeguatamente trattato, l’infiammazione che causa dolore, può degenerare in versamenti e borsiti; non solo, una volta “guarito” il sintomo, il dolore tende a ripresentarsi. E quando accade ci si rivolge al medico di base che spesso, prescrive medicine ad uso orale o per via intramuscolare, se il problema è acuto. Oltre ad un iter diagnostico (lastre-ecografie-TAC) che spesso vengono proposti in tempi biblici. Ma questi medicamenti, non solo non vanno a risolvere la causa dell’infiammazione, ma danno anche molti effetti collaterali. In particolare provocano gastriti, alterazioni dell’aggregazione piastrinica e alterazione della funzionalità renale. Inoltre si tratta comunque di prodotti tossici per reni e fegato. Se il paziente si rivolge a osteopati o chiropratici poco professionali, per risolvere il problema, le manipolazioni correttive potrebbero peggiorare la situazione. Sia perchè non si dovrebbe mai manipolare una parte infiammata, sia perchè è inutile correggere i vizi posturali, se non sono stati la causa del problema. Non sono certo i vizi posturali a danneggiare il paziente, ma cause ben più serie. Inoltre le manipolazioni, non servono ad eliminare le infiammazioni. Quindi, prima di trattare è bene sfiammare.
Quando usare i macchinari antalgici
Le terapie elettromedicali come la ionoforesi, ultrasuoni e magnetoterapia, sono consigliate e spesso indicate da medici specialistici, quando si è in presenza ad un algia dovuta ad infiammazione. Al di là della motivazione che l’ha provocata. Che sia a carico dei tendini, dei legamenti, del muscolo, delle cartilagini, delle ossa, della cute o del periostio, le terapie elettro medicali svolgono un azione analgesica e antifiammatoria esattamente come i farmaci; ma senza averne le controindicazioni od effetti collaterali. Essendo trattamenti elettromedicali, sono controindicati in pazienti portatori di pace maker – parti metalliche – lesioni cutanee – neoplasie nella zona trattata, ed indicazioni patologiche che potrebbero essere acutizzate dalle frequenze elettriche.
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