La sindrome fibromialgica è una sindrome reumatologica caratterizzata da dolore cronico muscolo scheletrico, diffuso e migrante con iperagesia-allodinia e soglie del dolore alterate nei confronti di stimoli termici, meccanici, elettrici e chimici associati ad altri sintomi e disfunzioni generalizzate fra cui: disturbi del sonno, sindrome da fatica cronica, manifestazioni sistemiche degli organi emuntori (IBS), disturbi della sfera emotiva (depressione, apatia,ansia).
Epidemiologia
Una recente revisione della letteratura AAPT (2019) fissa la prevalenza della sindrome fibromialgica tra il 5 e il 12% della popolazione mondiale: il 4.2% delle donne ed il 1.3% degli uomini con un rapporto maschi-femmine di 1:3.
La media europea si attesta intorno al 2.5 %, quella americana al 3.1 e quella asiatica all’1.7%. Sono due i lavori pubblicati relativi all’ Italia che stimano la prevalenza di tale sindrome tra il 2.2 ed il 3.7% della popolazione generale ed il 5,5% della componente femminile. Il rapporto donne-uomo in entrambi gli studi si attesterebbe intorno a 2:1. Seppur con metodiche diverse, entrambi gli studi hanno condotto a risultati sovrapponibili.
Per quanto riguarda la popolazione italiana non vi sono studi specifici sull’incidenza della sindrome fibromialgica. Analizzando i dati a nostra disposizione si può affermare che la sindrome fibromialgica in Italia colpirebbe circa 1 milione e mezzo di persone. Nella maggior parte dei casi essa si manifesta in forma lieve e sostanzialmente tendente alla remissione, ma in alcuni soggetti la sintomatologia è cosi severa da ridurre la qualità di vita e compromettere le attività sociali del singolo paziente e della sua comunità. Sarebbe quindi auspicabile lo sviluppo di studi italiani specifici atti a valutare la reale incidenza nel nostro territorio di tale patologia nonché a determinarne l’impatto economico sia diretto che indiretto. In sostanza:
- Affligge il 2-10% della popolazione in tutte le età, gruppi etnici e culture
- E’ 7 volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini
- L’impatto sulla qualità di vita e sulla funzione fisica degli individui è francamente severo
- L’indennità in Italia non è ancora riconosciuta (2019) ma sono riconosciute le sindromi correlate
Fisiopatologia
Sebbene la fisiopatologia non sia ancora completamente chiara, numerosi studi hanno evidenziato un malfunzionamento del settore neuro endocrino, neuro trasmettitoriale e neuro sensitivo con di base una predisposizione genetica
- Fattori Neuro-endocrini: disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, ridotte risposte di secrezione cortisolica; anormale regolazione della produzione dell’ormone della
- Fattori Neuro-transmittitoriali: diminuita produzione di serotonina elevati livelli di sostanza P e di nerve growth factor nel
- Fattori Neuro-sensitivi: anormalità dei controlli discendenti inibitori del dolore
- Fattori Genetici: evidenza il ruolo di poliformismi genici nei sistemi serotoninergico, dopaminergico e catecolaminergico
- Patologie correlate: soggetti con patologie reumatiche, ormonali, metaboliche od autoimmuni con un carico allostatico maggiore, sviluppano una maggiore possibilità della sindrome fibromialgica
Manifestazioni cliniche
- Potrebbe avere un esordio graduale o post-traumatico
- Il dolore viene descritto come profondo, persistente, diffuso, martellante a livello dei muscoli ed è molto spesso continuo e migrante, gira da un muscolo all’altro senza causa diretta che lo provochi, il dolore è insensibile ai farmaci usuali (FANS)
- I sintomi clinici associati:
- cefalea intermittente
- insonnia
- stanchezza diurna simile alla fatica fisica anche nel fare poco
- deficit cognitivi e perdita della memoria a breve termine
- depression/ansia
- sindrome del colon irritabile (IBS)
- dismenorrea
- cistite
- algodisfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare
Diagnosi
Stabiliti dall’American College of Rheumatology:
- Dolore diffuso che coinvolge 6 di 9 zone tender tra i 4 arti, testa, petto, dorso compreso il glutei da almeno 3 mesi con dolorabilità alla pressione digitale in almeno 9/18 tender point (TePs) accompagnato da stanchezza cronica, sonno non ristoratore e almeno 2 comorbidità (sintomi somatici o psicologici)
- studi attualmente marker che si troverebbero nell’urina-saliva
- Non responsabilità ai FANS e al cortisone
- La diagnosi attuale si fa per esclusione di altre patologie e grado di dolore-invalidità
Trattamento e riabilitazione
Pur non rappresentando una minaccia per la vita del paziente, la fibromilagia può causare severa disabilità e sostanzialmente compromettere la qualità della vita. Sebbene la completa risoluzione dei sintomi non viene quasi mai raggiunta, possono essere ottenuti miglioramenti significativi e con adeguata terapia. Il trattamento dev’ essere tipicamente multimodale:
- educazione al paziente e alla famiglia
- terapia fisica antalgica specifica
- esercizio fisico moderato
- terme, fanghi, sabbiature, bagni di vapore
- riabilitazione con massaggi, mobilizzazioni pain free
- dosi moderate di farmaci di provata efficacia: inibitori duali del re-uptake della serotonina, della noradrenalina, inibitori selettivi del reuptake della serotonina antiepilettici (gabapentin, pregabalin), studi scientifici hanno dimostrato che oppio e cortisone a lungo termine peggiorano
- alimentazione antiinfiammatoria
- integratori con antiossidanti-magnesio-boswellia-omotossicologici
- monitoraggio costante e follow-up della condizione
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Bibliografia
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