Terapia anticellulite 3D studio Salvi, Lombardia
Si parla di cellulite solo dal punto di vista estetico così tanto, che s’ ignora che questo disturbo è una patologia infiammatoria a carattere evolutivo del tessuto adiposo che colpisce 1 donna su 2, maggiormente in Europa. La PEF insieme all’ adiposità localizzata (i cuscinetti) sono gli stadi in cui giunge la patologia linfo-circolatoria se non curata in modo corretto. Certamente ciò che colpisce in questa patologia è l’antiestetica buccia di arancia, accompagnata spesso da gonfiore, ristagno linfatico e dolore al tatto, ma le terapie per sconfiggere questa patologia infiammatoria cronica, devono essere ben altre che l’utilizzo di creme o sedute dall’estetista. In quanto patologia va colpita anche dal punto di vista sistemico, non solo attraverso terapie locali che sfiammino, drenino e nel caso in cui la pannicolopatia sia accompagnata dall’eccesso di grasso, che lo elimino attraverso la lipolisi, ma che attraverso una terapia sistemica che a volte, deve essere supportata da farmaci, se la cellulite è di origine batterica e la regolazione delle cause infiammatorie (zuccheri, fumo, alcool, inattività, ipometabolismo etc.).
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→ CELLULITE
Questa patologia indica la sofferenza del tessuto sottocutaneo di origine infiammatoria che alterando il metabolismo delle cellule adipose ne aumenta il volume, dando il via ad una serie di alterazioni a catena che compromettono la circolazione linfatica e del sangue. E’ collegata ad una stasi micro-circolatoria dell’ipoderma, soprattutto a livello degli arti inferiori, con alterazione dello scambio plasmatico tissutale. L’adiposità iperplastica è prevalente nell’ infanzia mentre quella ipertrofica nell’età adulta. Nei tessuti si osserva un’ipertrofia degli adipociti, che oltre ad aumentare di volume, subiscono rotture a livello della membrana citoplasmatica causando fuoriuscita di trigliceridi negli spazi intercellulari, questa situazione provoca dolore al tatto e la famosa buccia di arancia. In caso di stasi del circolo venoso, questa “riserva” diventa difficile da utilizzare, si accumula fino a comprimere i capillari sanguigni, già fragili, che iniziano a trasudare plasma dalle loro pareti divenute porose. Il plasma si infiltra fra le cellule, con il tempo provoca un’ infiammazione del tessuto adiposo con formazione di fibrosi dei tessuti sottocutanei: i capillari vengono ulteriormente compressi ed il drenaggio dei liquidi in eccesso si fa sempre più difficile. Si innesca quindi un “circolo vizioso” che autoalimenta questa patologia. Il rallentamento del flusso a carico dei microvasi del tessuto connettivo sottocutaneo comporta un’alterazione distrettuale dei rapporti microvascolo-tessutali degli arti inferiori con successiva stasi capillaro-venulare e difficoltà del ritorno venoso. Le zone di predisposizione nel sesso femminile sono individuabili a livello dei glutei, dell’addome, dei fianchi, della faccia supero esterna della coscia e del ginocchio. Si formano inoltre edemi a causa del rallentamento del flusso sanguigno con conseguente ritenzione di liquidi da parte dei tessuti.
3 stadi evolutivi della cellulite
- Fase edematosa: fase precoce dove prevale il ristagno di liquidi nei tessuti, con gonfiori e possibili edemi
- Fase fibrosa: le cellule adipose si distanziano l’una dall’altra a causa dell’eccesso di liquidi e le fibre di collagene degenerano e si formano dei noduli e l’epidermide assume l’aspetto “a buccia d’arancia”
- Fase sclerotica: sono presenti noduli di grandi dimensioni; la superficie cutanea risulta fredda e dolente al tatto
→ ADIPOSITA’ LOCALIZZATA
La zona più soggetta ad adiposità è la regione supero-laterale delle cosce le culotte de Cheval ove il pannicolo è formato da tre strati sovrapposti, separati da tralci connettivali. Lo strato superiore è formato da lobuli più grandi, separati da connettivo (retinacoli). Questi possono essere apprezzati con la palpazione profonda e vengono chiamate “papille adipose” e danno al tatto la sensazione di piccole emisfere più o meno stipate. Nel sesso maschile i lobuli sono più piccoli e lo strato superiore è molto meno spesso. Possiamo distinguere tre tipi di adiposità, spesso la cellulite è accompagnata anche dall’ adiposità localizzata, ma i trattamenti da fare per sconfiggerle entrambe sono diversi. L’adiposità localizzata può essere di tipo: ipertrofica ove le dimensione degli adipociti sono aumentate, iperplastica ove il numero degli adipociti è aumentato, mista ove sono presenti entrambe le adiposità, il trattamento adeguato in questo caso è l’utilizzo di onde d’urto liporiducenti e la mesoterapia.
Cause
Il quadro eziologico e istopatologico è piuttosto vario ecco perchè una corretta diagnosi differenziale è indispensabile per costruire la terapia adatta. Di certo si conoscono i fattori predisponenti:
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Terapia Anticellulite 3D Salvi |
Lo Studio Salvi, da alla cellulite l’importanza che merita riconducendo il problema meramente estetico ad un problema di salute, trattandolo quindi con terapie che mirino a risolvere la patologia e non solo l’aspetto estetico che ne deriva. Va ricordato che la netta distinzione tra PEF (cellulite) e AD (adiposità localizzata) è senz’ altro utile ai fini diagnostici e di prevenzione ma bisogna tener presente che nella pratica clinica i quadri di maggior riscontro sono quelli misti, dovuti cioè ad alterazione del microcircolo e ad un accumulo eccessivo di tessuto adiposo. Il corretto trattamento parte quindi da un attenta valutazione, oltre che clinica anche strumentale (ecografia, doppler), che potrà suggerire la scelta da compiere per la terapia più indicata. ll trattamento di questa patologia nel nostro studio prevede:
- valutazione stato di salute mediante test genomici
- valutazione strumentale (ecocolordopler)
- consulenza alimentare: l’impostazione di un’alimentazione mirata mediante visita dietologica e esami specifici durante il trattamento è fondamentale per accelerare i processi di guarigione
- stile di vita: l’incremento dell’attività fisica è parte integrante del processo terapeutico
Terapie |
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MANTENIMENTO A CASA
Come ogni patologia è fondamentale che il paziente contribuisca al processo di guarigione senza ostacolarlo. Spesso il suo comportamento può accelerare tale processo oppure danneggiarlo, in linea di massima viene consigliato:
- Sostituire l’assunzione di zuccheri semplici, carboidrati ad alto indice glicemico con altri alimenti
- Sostituire il sodio
- Incrementare la fibra alimentare
- Assumere almeno 2 litri di acqua al giorno a basso residuo fisso, meglio se lontano dai pasti
- Praticare attività fisica aerobica ad alta intensità per almeno 40 minuti per riattivare la circolazione e favorire il processo lipolitico
- Eliminare l’abitudine al fumo che provoca la stasi e l’indurimento dei vasi sanguigni e linfatici
- Attenersi ai protocolli e alle linee guida alimentari e comportamentali date dagli specialisti
Studio Dott.ssa Salvi: specialisti in terapia riabilitativa del dolore 3D Metodo Salvi® – Terapia Estetica – PI: 04230410989 – Ordine N°: 1899 – Web: www.dottoressasalvi.com