Studio Dott.ssa Salvi

Terapia del dolore Metodo 3D®Salvi - Terapia Estetica Metodo RINASCI® ►392.8009225

  • HOME
  • LO STUDIO
    • METODO 3D®
      • 3D D’URTO®
      • 3D POSTURAL®
      • 3D ADATTIVO®
      • 3D VISCERALE®
      • 3D LINFATICO®
      • 3D ATM®
      • 3D DETOX®
    • CURRICULUM
    • PERCHE’ SCEGLIERE NOI
    • COLLABORATORI
    • LINEE GUIDA PAZIENTI
    • CORSI 3D
  • TERAPIE
    • RIABILITAZIONE
      • Traumi
      • Lesioni muscolari
      • Dolore irradiato e neuropatie da intrappolamento muscolare
      • Dolore acuto
      • Dolore cronico
      • Dolore lavorativo
      • Dolore posturale
      • Disturbi organico-viscerali
      • Dolori da sindromi complesse
      • Gravidanza: dolori-gonfiori
      • Neuropatie
      • Neurologica
    • TERAPIA del DOLORE
      • Infiltrazioni
      • Mesoterapia
      • Onde d’urto focali
      • Laserterapia
      • Pressoterapia MD
      • Ultrasuoni a secco ed immersione
      • Tecarterapia
      • Vacuumterapia+collagene
      • Magnetoterapia
      • Scrambler Therapy®
    • TERAPIA ESTETICA
      • VISO
        • Medical Skin Care®
        • Pelling
        • Biorigenerazione cute
        • Lifting non chirurgico RINASCI®
      • CORPO
        • Terapia Anticellulite 3D®
        • Terapia Linfatica 3D®
        • Totalbody 3D®
  • SERVIZI
    • MEDICAZIONI
    • ANALISI GENETICHE
    • AMBULATORIO MENOPAUSA
    • COSMESI MEDICA
    • INTEGRATORI
    • TUTORI
  • DISTURBI
    • TRAUMI
    • DOLORE MUSCOLO-SCHELETRICO
    • DOLORE da LAVORO
    • DOLORE da POSTURA
    • DOLORE da SINDROMI
    • DOLORE ATM, TESTA, COLLO
    • DOLORE della COLONNA
    • DOLORE REUMATICO
    • DOLORE da PATOLOGIE
    • DOLORE VISCERALE
    • DOLORE PSICOSOMATICO
    • DISTURBI ESTETICI
  • SEDI
  • PHOTO
  • BLOG

Disturbi della colonna: cause e cure efficaci

Contents

  • 1 Cura del dolore derivato da disturbi della colonna Rovato, Brescia
  • 2 Prenoti una visita 3928009225
  • 3 Benefici della terapia dello Studio Salvi alla colonna
  • 4 Indicazioni
  • 5 Sintomi
  • 6 Trauma alla colonna
    • 6.1 Colpo di frusta   
    • 6.2 Frattura vertebrale
    • 6.3 Mileolesioni
  • 7 Patologie degenerative della colonna
    • 7.1 Discopatia  
    • 7.2 Protrusione 
    • 7.3 Ernia 
    • 7.4 Bulging 
    • 7.5 Stenosi 
  • 8 Difetti del metabolismo osseo
    • 8.1 Osteoartrosi  
    • 8.2 Osteoporosi  
    • 8.3 Sindrome delle faccette articolari
  • 9 Patologie congenite e strutturali
    • 9.1 Sindrome dell’atlante
    • 9.2 Osteocondrosi vertebrale  
    • 9.3 Spondilite anchilosante  
    • 9.4 Sindrome di Barrè-lieou  
    • 9.5 Schisi  
    • 9.6 Spina bifida  
    • 9.7 Spondilolistesi  
  • 10 Terapie nei disturbi della colonna

Cura del dolore derivato da disturbi della colonna Rovato, Brescia

Lo Studio Salvi si occupa di diagnosticare e curare tutte le cause del dolore muscolo scheletrico e neuropatico derivato dai disturbi della colonna mediante diagnosi differenziale, terapie medicali d’avanguardia, per consentire il più veloce recupero del dolore e della funzione compromessa e diminuire gli interventi chirurgici e farmacologici, il tasso di recidive causate da un analisi tardiva ed errata, terapie non target od inefficaci. Siamo esperti sia nel trattamento del dolore muscolo scheletrico in acuto che nel ricondizionare traumatismi inveterati, cronici e di vecchia data che sono causa di sintomi dolorosi secondari. Ma quali sono le cause del dolore muscolo scheletrico?

Il dolore muscolo scheletrico derivato dai disturbi della colonna è una condizione determinata da varie cause es: patologie, degenerazioni, traumi, uso di farmaci, interventi chirurgici, che recano danno ad una o più strutture della colonna vertebrale, l’ apparato muscolare interconnesso, l’ apparato articolare.  Per l’esperienza dello Studio Salvi il 90% delle condizioni dolorose derivate dai disturbi della colonna guariscono attraverso un apporto aggressivo ma conservativo in alcuni casi, quando le strutture sono molto compromesse è necessario l’intervento farmacologico, mininvasivo o chirurgico. 

Prenoti una visita 3928009225

Il dolore della colonna a livello muscolo-scheletrico e neuropatico può essere causato dalle disfunzioni o patologie che colpiscono la colonna vertebrale, possono essere di natura usurante, traumatica, infettiva, degenerativa, congenita o tumorale; ci sono anche condizioni aberranti date da disordini posturali e alterazioni della struttura muscolare (contratture, accorciamenti, fibrosi etc), condizioni date da eccessiva immobilità, eccessivo utilizzo o sovraccarico della colonna che possono creare disfunzione e dolore pur non avendo una matrice patologica. Sia che i disturbi abbiano un origine patologica sia che abbiano origine generata da una disfunzione, possono coinvolgere le strutture articolari, legamentose, strutture muscolari e nervose del rachide. Le cause che con maggior frequenza portano a disturbi alla colonna vertebrale sono quelle posturali, da overuse e degenerative, legate all’ usura della colonna in conseguenza all’ attività che svolgiamo (da sovraccarico o gesto ripetuta), delle posture che assumiamo, dall’età.

Benefici della terapia dello Studio Salvi alla colonna

Se in acuto azione antidolorifica immediata si instaura 5 minuti dopo la fine del trattamento e può durare fino a 72 ore

Velocità nel miglioramento +70%

Recupero della funzione 50% più veloce

Diminuzione del 80% delle ricadute

Azione miorilassante immediata 

Indicazioni

  • Dolore e limitazione al movimento per artrosi vertebrale
  • Dolore e limitazione al movimento per discopatia
  • Dolore e limitazione al movimento per contratture
  • Dolore e limitazione al movimento per sovraccarico
  • Mal di testa in esiti di: colpi di frusta, traumi, sovraccarico, posizioni scorrette
  • Cervicale
  • Nevralgia occipitale
  • Sindrome dell’Atlante
  • Dorsalgia
  • Dismorfismi: ipercifosi, iperlordosi, scogliosi, asimmetrie
  • Ernia, protrusione, bulging
  • Colpo della strega
  • Lombalgia
  • Lombosciatalgia
  • Glutalgia
  • Sacroileite
  • Coccigodinia
  • Cruralgia
  • Sciatalgia
  • Sindrome delle faccette articolari
  • Sindrome dello psoas
  • Spondilite anchilosante
  • Sindrome di Barrè-lieou  
  • Listesi

Sintomi

Al di la delle motivazioni che stanno alla base della patologia o disfunzione che coinvolge direttamente o indirettamente la colonna (dolori da intrappolamento muscolare) la manifestazione clinica più frequente, soprattutto all’esordio, è la sensazione di rigidità di una parte della colonna che a volte può dare origine a blocchi o dolore localizzato alla colonna vertebrale o dolore irradiato neuropatico che può irradiarsi lungo il decorso di una radice nervosa degli arti inferiori posteriori (lombo-sciatalgia) anteriori (lombo-cruralgia) o degli arti superiori (cervico-brachialgia) che può dare origine a diestesie (formicolii, intorpidimenti), debolezza delle gambe o braccia e sensazioni autonomiche (piede insensibile, ovattato, che brucia etc.) a volte turbe viscerali (incontinenza, priapismo, impotenza). Il dolore può coinvolgere anche i muscoli contigui a causa delle posizione antalgiche o da difesa che si assumono o primariamente se sono loro ad essere disfunzionali. Il decorso clinico delle patologie degenerative, tranne se in acuto, è piuttosto lento e proprio per questo il dolore tende ad essere sottovalutato e a diventare cronico od addirittura ciclico e persistente. Oggi le strategie terapeutiche sono multidisciplinari ed è possibile ritornare ad avere una buona funzionalità potendo ridurre drasticamente o eliminare il dolore. Quindi non ha senso soffrire. Ciò nonostante, il dolore alla colonna rimane una delle prime cause d’ inabilità temporanea con allontanamento dal lavoro e dalle attività ricreative personali. 

Trauma alla colonna

Colpo di frusta   

E’ dato da un trauma cervicale spesso collegato all’infortunistica stradale. Il capo subisce una brusca sollecitazione in estensione seguita da un altrettanto rapido movimento in flessione. A tale trauma sono associati sintomi dolorosi e di debolezza muscolare del collo in corrispondenza del tratto cervicale della colonna e della parte alta del dorso. Questi sintomi, che a volte si esprimono dopo anni dall’evento, possono essere accompagnati da cefalee e vertigini.

Frattura vertebrale

La frattura delle vertebre può essere il risultato di un trauma diretto ad alta energia, come un incidente, una caduta, una ferita da arma da fuoco o da oggetto oppure essere conseguenza dell’osteoporosi, che rende vertebre fragili e maggiormente esposte a rottura. Nei casi gravi di osteoporosi anche attività a bassa energia come starnutire o tossire, o semplicemente chinarsi in avanti o sollevare un peso leggero possono provocare il cedimento di una vertebra. Se nel caso di traumi la frattura risulta essere dolorosa le fratture a bassa energia possono anche non causare nessun dolore, passando inosservate clinicamente, e scoperte casualmente a controlli radiologici eseguiti per altri motivi. Le fratture verranno gestite in base al danno riportato alla colonna. Nei casi lievi normalmente l’immobilizzazione e l’utilizzo di uno speciale corsetto consentono la ripresa lenta delle attività.

Mileolesioni

La lesione midollare è una condizione patologica in cui l’individuo subisce la perdita di una o più funzioni corporee (sensibilità o motilità parziale degli arti in base alla localizzazione della lesione) o problemi viscerali, a causa di un danno del midollo spinale che può essere provocato da un evento lesivo (trauma o malattia) che agisce a livello della colonna vertebrale.

Patologie degenerative della colonna

Discopatia  

La colonna vertebrale è formata dalle vertebre di tessuto osseo poroso, divisi tra loro da un cuscinetto ammortizzante e lubrificante di collagene di tipo II, acido ialuronico, glucosaminoglicani, condroitina e acqua che serve per lubrificare, ammortizzare ed evitare che i dischi entrino in contatto tra loro pinzando le radici dei nervi che sfioccano dal midollo spinale. A causa dell’età, del sovraccarico, del sovrappeso, di patologie del metabolismo osseo,  queste strutture si assottigliano facendo in modo che i dischi entrino in contatto tra loro.  Da questa condizione possono nascere tutta una serie di perturbazioni di tipo meccanico come il bulging, le protrusioni, le ernie che pinzando la radice di un nervo creano condizioni dolorose, con dolore irradiato di tipo misto che il paziente avverte lungo tutto il decorso del nervo o dei nervi coinvolti.

Protrusione 

Il disco intervertebrale, ossia il cuscinetto posto tra una vertebra e l’altra può andare incontro a degenerazione o traumi. Se è la parte più esterna del disco che si fissura siamo difronte ad una protrusione, se è la parte interna che fuoriesce siamo in presenza di un ernia. La protrusione discale, come l’ernia può andare a schiacciare una o più radici nervose, creando dolore irradiato sul dermatomero di riferimento corrispondente alla radice.

Ernia 

A differenza della protrusione discale che colpisce il disco esterno l’ernia è la fuoriuscita della parte centrale del disco. Di consistenza più gelatinosa anch’essa una volta uscita può irritare una radice nervosa. I sintomi associati a tale patologia sono primari, ossia dolore irradiato secondo il dermatomero di riferimento, ad esempio se l’ernia impronta la radice di L4-L5-S1 avremo dolore posteriore alla gamba che può arrivare sino all’alluce, se impronta L2-L4 il dolore sarà inguinale siano al ginocchio interno. Se l’ernia fosse cervicale C5-C7 il dolore sarebbe irradiato ad un braccio sino, in questo caso, alle prime 3 dita di una mano. A seconda della loro localizzazione si riconoscono vari tipi di dolori irradiati che decorrono l’ungo il percorso della radice nervosa improntata. Con meno frequenza compaiono ad altri livelli del tratto lombare o in corrispondenza del tratto cervicale. Il secondo tipo di dolore è quello causato dalla contrattura dei muscoli paravertebrali che cercando di contenere il danno irrigidendosi. Questo tipo di contrattura che è funzionale quando l’ernia è in acuto creando una condizione di immobilizzazione, diventa lui steso un disturbo quando l’ernia è curata. Spesso infatti i muscoli non si distendono da soli ed in tal caso c’è bisogno di interventi fisioterapici per rilasciarli.

Bulging 

E’ la deformazione in todo di uno o più dischi che protrude interamente verso l’esterno a causa dello schiacciamento ponendo il disco in una posizione fuori asse in confronto agli altri.

Stenosi 

La stenosi spinale è data dal restringimento del canale spinale dove passa il midollo osseo. Tale condizione può infiammare le meningi o infiammare i nervi che passano nel canale midollare causando dolore bilaterale o agli arti inferiori o superiori a seconda della localizzazione della stenosi, sintomi neurologici (parestesie) e debolezza degli arti di riferimento. Le cause più comuni di stenosi spinale  includono osteoartrite, spondilolistesi e spondilolisi. Altre cause sono la spondilite anchilosante e malattia  di Paget.

Difetti del metabolismo osseo

Osteoartrosi  

E’ caratterizzata dalla degenerazione e atrofia delle faccette articolari e la cartilagine dei dischi intervertebrali soprattutto del tratto cervicale e dorsale, i quali perdono elasticità e non assolvono più la loro funzione di ammortizzare gli urti generati dal movimento creando successivamente discopatie.  I sintomi comprendono rigidità, limitazione dei movimenti di flessione, estensione e rotazione e dolore a fine del movimento. 

Osteoporosi  

E’ un disordine del metabolismo osseo determinato da multipli elementi caratterizzato dall’assottigliamento delle trabeccole ossee che diminuisce la produzione di matrice calcificata, minerali e fibre collagene. Tale perdita causa una riduzione della massa totale dell’osso. Essa. insieme all’artrosi, rappresenta la più comune alterazione scheletrica ed è seconda all’artrite, condizione infiammatoria delle articolazioni. Per diagnosticare l’osteoporosi è necessario che la massa ossea scende al di sotto dei valori normali per taglia corporea, età, sesso e razza. Le forme più comuni di osteoporosi sono: l’ osteoporosi menopausale (caratterizzata dalla carenza di estrogeni); osteoporosi senile (caratterizzata dalla degenerazione del metabolismo osseo); osteoporosi iatrogena (data dall’assunzione cronica di alcuni farmaci come ad esempio cortisone); osteoporosi patologica (patologia delle ghiandole pituitarie e PTH). Nell’osteoporosi le ossa diventano porose, friabili e fragili creando dei geodi; nel tentativo da parte delle staminali ossee di riparare i geodi  viene favorita la comparsa di becchi ossei osteofiti. Il risultato è una condizione patologica in cui l’osso è più fragile e gli osteofiti possono favorire dolore se comprimono un nervo. 

Sindrome delle faccette articolari

La causa è data dell’instabilità delle vertebre e dal loro sovraccarico che avvicinano le faccette articolari, una struttura posta posteriormente alle vertebre che fungono da collegamento fra loro. Il sovraccarico può essere innescato  dall’ obesità, età, sedentarietà, lavori usuranti, disturbi del metabolismo osseo osteoartrite o di altri fenomeni degenerativi. 

Patologie congenite e strutturali

Sindrome dell’atlante

Dolore alla base della cervicale soprattutto durante la rotazione e l’inclinazione del capo che può essere diffuso al collo laterale e anteriore. Talvolta si accompagnano sintomi come: nausea, vertigini, ptosi palpebrale, diplopia. Questa condizione è data dal disallineamento dell’atlante con l epistrofeo. Le cause possono essere una trauma (es. colpo di frusta), lassità legamentosa, ipotrofia e ipotonia muscolare.

Osteocondrosi vertebrale  

Chiamata anche malattia di Scheuermann o cifosi giovanile consiste in un difetto di ossificazione delle vertebre del tratto dorsale della colonna che prendono la forma di cuneo procurando la deformità cifotica del tratto dorsale. Questa condizione porta dolore dorsale determinato dall’ errato vicariamento muscolare.

Spondilite anchilosante  

La spondilite anchilosante è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni vertebrali e quelle sacro iliache. Oltre al dolore provoca rigidità e limitazione dei normali movimenti della colonna.

Sindrome di Barrè-lieou  

E’ una patologia artritica che coinvolge le prime vertebre cervicali dovute ad una lesione del disco cervicale co sublussazione dell’atlante con irritazione dei nuclei craniali. Ciò causa un disturbo della circolazione dei nuclei verso il quinto o l’ottavo nervo cranico dando origine a vari sintomi neurologici tra cui cefalea occipitale, nistagmo nei movimenti bruschi della testa, spasmi, disturbi visivi, iperestesia della cornea e ulcere alla cornea dolore retro bulbare dell’occhio, disturbi dell’equilibrio, turbe acustiche, alterazioni della sudorazione che si alterna a congestione facciale.

Schisi  

La Schisi è una condizione congenita di mancata saldatura dell’arco posteriore di una o più vertebre del tratto lombare. Questo determina un instabilità vertebrale e la possibilità da parte dei corpi ossei di improntare le radici nervose.

Spina bifida  

Consiste nella mancata fusione dell’arco vertebrale posteriore per un arresto del normale sviluppo embrionario che provoca un’incompleta chiusura della colonna vertebrale. La spina bifida può essere aperta, chiusa od occulta. La spina bifida aperta, rappresenta la forma più grave e influire sullo sviluppo dell’intero sistema nervoso centrale. Le malformazioni meno gravi sono spina bifida chiusa ed occulta, la più lieve, caratterizzata da un difetto del midollo che può causare una sindrome da ancoraggio. La spina bifida e in particolare quella aperta può causare: deficit neurologici, alterazioni scheletriche (scoliosi, deformità delle anche/caviglie, piede equino); disturbi metabolici (obesità).

Spondilolistesi  

E’ uno scivolamento di una vertebra rispetto all’altra causata dalla spondilosi, ossia un indebolimento o una rottura delle lamine che sono la base che sorregge i processi spinosi.

Terapie nei disturbi della colonna

Lo Studio Salvi non concorre solo alla gestione dei sintomi ma soprattutto si dedica all’individuazione della causa e delle comorbidità attraverso una diagnosi differenziale interdisciplinare. Le terapie per problemi primari o secondari della colonna potranno quindi prevedere a seconda delle cause, comorbidità, stadiazione e del grado di degenerazione o cronicità varie opzioni tra cui:

  • Trattamento della causa primaria
  • Trattamento della causa secondaria
  • Terapia medica: fasi acute, subacute, recidive
  • Terapia del dolore 3D Metodo Salvi
  • Infiltrazioni ecoguidate
  • Mesoterapia
  • Medicazioni
  • Utilizzo tutori e corsetti: in fasi di scarico e acute
  • Apparecchi elettromedicali: onde d’urto focali, laser, neuromodulazione, tecarterapia

Studio Dott.ssa Salvi: Specialisti in Terapia riabilitativa del dolore 3D Metodo Salvi® –  Terapia Estetica Clinica – PI: 04230410989 – Ordine N°: 1899  Web: www.dottoressasalvi.com

 

 

 

guida esenzioni invalidità

SEGUICI SUI SOCIAL

  • Amazon
  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • YouTube

INFORMATI SUI NOSTRI SERVIZI

  • PRENOTA UN SERVIZIO
  • CANALE YOU TUBE
  • NOTE LEGALI

Copyright © 2025 Dottoressa Salvi - tutti i diritti riservati - C.F. SLVMNC71R42B157V - Privacy